Le folle “ si accalcavano “ perché cercavano un “ segno “.
Un segno, cioè una prova.
Dacci la “ prova “ che sei veramente quello che dici di essere.
E’ questo, in estrema sintesi, quello che le “ folle “ chiedevano a Gesu’.
Questa istanza nasconde una profonda cecità.
“ Non le sarà dato alcun segno “.
Gesu’ “ si è stufato “ della sua “ generazione “, che chiede ancora segni dinanzi all’evidenza del suo operato, definendola “ malvagia “.
Basta, dice il Maestro, la misura è colma, siete la generazione peggiore, incapace di riconoscere il Salvatore.
Generazioni precedenti si sono convertite grazie alla predicazione di Giona, grazie alla sapienza di Salomone e…..voi? Voi che avete “ uno più grande “ di Giona e di Salomone chiedete segni?
Mi viene da dire che il Maestro…..ancora non aveva visto il peggio!!!
Se definisce “ malvagia “ la sua generazione che non riconosce i segni da lui operati, cosa direbbe della nostra che continua a chiedere segni pur avendo avuto, rispetto alla sua, “ il segno dei segni “, la prova della sua RESURREZIONE?
Apriamo gli occhi, Cristo oggi vuole dire a ciascuno di noi: “ svegliati, non hai bisogno di altri segni perché il fatto che io sia venuto, vissuto, morto per la tua redenzione e per la tua salvezza ed, infine, risorto per darti la prova che sei eterno, è il segno più grande che potessi ricevere “.
Di che altro abbiamo bisogno?
Ci ha dato tutto.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.
A cura di Fabrizio Morello