“A forza di parole”
La forza delle parole non consiste nella loro ripetizione, nell’insistenza con cui si ribadiscono. Oggi viviamo proprio nella logica degli hashtag (#), cioè delle parole più in voga del momento, più usate, più ricercate. Sono parole che aggregano, a volte creando fenomeni di massa pericolosi, le catene, o le challenge (sfide). Sono parole che si autoalimentano nella misura in cui sono condivise o si dà loro assenso. E questo accade anche inconsapevolmente, nel momento in cui si mettono in pratica gli atteggiamenti che esse ispirano o indicano.
Servendosi della forza sociale di queste parole si cerca di acquistare visibilità, di venire ascoltati, guardati, presi in considerazione. Gesù invece insegna che per prepararsi alla preghiera occorre liberarsi dalla logica che riempie le nostre relazioni di parole inutili, ridondanti, commerciali. La relazione con Dio prim’ancora che di parole, ha bisogno di un cuore. Non dire nulla quando sei davanti a Dio, se prima non hai allontanato dalla tua mente e dal tuo cuore l’eco delle parole e dei discorsi del mondo. Rivolgiti a Lui solo quando nel silenzio avverti la Sua presenza e il suo sguardo posato su di te
In breve
L’intensità di una relazione non si colma con l’abbondanza delle parole, ma con la pienezza del cuore. E pochi istanti di silenzio ottengono molto più di lunghi discorsi.
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