Il Signore è venuto a chiamare i peccatori come Levi e noi, imperterriti, ci sfiniamo nel far credere che siamo giusti. Il Signore è venuto a chiamare i malati per guarirli e noi fingiamo di essere sani come pesci, immaginando che le nostre malattie ci possano sminuire od umiliare.
E cediamo alla retorica dei “buoni cristiani”, come se il Signore volesse accanto a sé dei buoni cristiani!, e passiamo la vita ad indossare la maschera del bravi ragazzi, devoti e integerrimi.
Quando capiremo che Dio non è venuto per farci sostenere un esame? Che non giudica, non condanna ma accoglie amorevolmente e salva? Fino a quando ci ostineremo a nascondere le nostre fragilità davanti all’unico che ha il potere di sanarle e trasfigurarle?
Il Padre non ha bisogno di giusti ma di figli che prendono coscienza delle proprie ombre e le lasciano illuminare dall’amore senza misura di Dio.
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