Purificarsi è piegarsi a Gesù
Ogni volta che usiamo doppi sensi, linguaggi ambigui, pensieri scettici su ogni cosa o parola che ci rivolgono, il cuore si macchia sempre più. Sia il nostro che quello di chi ci circonda. Si ottenebra, perde la sua lucentezza. In altri termini perdiamo la semplicità dei bambini che vedono la realtà senza filtri e per questo hanno la capacità di credere e aderire più facilmente a Dio.
Nella prima lettura (cfr. Lv 13,1-2.45-46), la legge sanitaria del tempo in cui è scritto il libro del Levitico imponeva che colui che era impuro dovesse abitare fuori dalla città ed essere segnalato. Prima della morte fisica subiva un martirio sociale e psicologico. Basti pensare quanta solitudine e frustrazione portava un atteggiamento del genere. Sicuramente potremmo comprenderlo alla luce del lockdown che abbiamo vissuto.
Il peccato è così: ci sporca il cuore, ci offusca lo sguardo e man mano ci fa sentire soli e abbandonati, ci porta a sospettare di tutto e di tutti. Insomma, una vita che non ha più niente di bello. E anche se il bello c’è sempre, non siamo più in grado di vederlo.
Come si può fare per guarire dall’impurità? Diventando imitatori di Cristo, come dice San Paolo (cfr. 1Cor 10,31-11,1). Imitare Gesù significa sapersi schierare sempre dalla parte del bene, della verità, dei poveri, dei semplici, lontani dal potere, dalle ambizioni a tutti i costi… Tutto ciò che serve solamente a se stessi e rende egoisti è da allontanare. L’unica arma che abbiamo è quella che usa il lebbroso del Vangelo di oggi (Mc 1,40-45): va da Gesù, si inginocchia e lo implora di purificarlo, cioè di togliere la vergogna dal suo corpo.
Gesù lo esaudisce, gli restituisce la salute, la vita, la dignità, perché quell’uomo non gli ha chiesto di essere guarito dal male, ma di purificarlo, cioè di rinnovare il suo cuore e la sua mente affinché finisse la situazione di morte a cui la vita lo aveva abituato.
La differenza dalle nostre richieste è abissale: noi andiamo da Gesù per chiedere partendo dalla nostra volontà, il lebbroso invece parte dalla volontà del Signore. Noi partiamo dalla causa del nostro dolore, il lebbroso parte dalle conseguenze vergognose che gli hanno fatto perdere la sua dignità di Figlio amato.
- oggi fermati a pensare a quali sono le richieste più frequenti che fai nelle tue preghiere…
Fonte: il blog di don Domenico | Unisciti al suo canale Telegram @annunciatedaitetti oppure clicca QUI |Visita anche il suo canale YOUTUBE