Sospira, il Signore. I farisei non si fidano di lui, è troppo libero, troppo autentico, apparentemente poco devoto ed ossequioso. È troppo di Dio per essere affidabile.
Discutono, invece di ascoltare, partono prevenuti, sono loro che detengono la verità, loro soltanto sono figli dell’Altissimo. O così si illudono. E chiedono segni, prodigi, chiedono al falegname fattosi profeta di battere un colpo, di mostrare qualche miracolo. Idioti: nemmeno davanti ad un cadavere tornato in vita crederanno…
E lo sa, il Signore. Questi fenomeni (di ieri e di oggi) pongono condizioni a Dio, alzano l’asticella, si fanno avvocati difensori dell’Altissimo… Sospira il Signore, addolorato, perché vede la durezza del loro cuore e l’inutilità delle sue parole. Non c’è peggior sordo di chi non vuole ascoltare, lo sa bene, Gesù. Sospira. Ma non demorde. Ma non si arrende.
Fino in fondo vuole percorrere il suo cammino. Morirà pur di non rinnegare l’autentico volto di Dio.
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