Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 3 Febbraio 2021

Ed era per loro motivo di scandalo

MERCOLEDÌ 3 FEBBRAIO (Mc 6, 1-6)

Nel Vangelo secondo Matteo, così dice Gesù ai discepoli di Giovanni venuti per interrogarlo: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!» (Mt 11,3-6). Questa ultima frase significa: “Qualsiasi cosa io faccia, qualsiasi cosa io dica, ogni gesto, parola, opera, insegnamento, tutto è per volontà del Padre mio. Chi si scandalizza attesta che non conosce il Padre. Chi invece non si scandalizza, è beato perché potrà gustare la gioia di conoscere il Padre con ogni sapienza di verità e di dottrina”. Cristo Gesù è il Padre sono una cosa sola. Chi si scandalizza di Cristo si scandalizza di Dio. Chi si scandalizza di Dio? Solo colui che non lo conosce. Chi non conosce Dio mai potrà essere beato. Non è nella luce.

Nel Vangelo secondo Giovanni, Gesù dice che la vita eterna è la conoscenza del Padre e del Figlio: “Così parlò Gesù. Poi, alzàti gli occhi al cielo, disse: «Padre, è venuta l’ora: glorifica il Figlio tuo perché il Figlio glorifichi te. Tu gli hai dato potere su ogni essere umano, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato. Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo. Io ti ho glorificato sulla terra, compiendo l’opera che mi hai dato da fare. E ora, Padre, glorificami davanti a te con quella gloria che io avevo presso di te prima che il mondo fosse” (Gv 17,1-5). Non sono due conoscenze separate e distinte, ma una sola conoscenza. Conosce il Padre chi conosce Cristo Gesù. Conosce Cristo Gesù chi conosce il Padre. Se una conoscenza manca, mancherà anche l’altra. Quando non si conosce il Padre sempre ci si scandalizzerà di Cristo Signore.

Partì di là e venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono. Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità. Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando.

Il Libro del Siracide rivela che lo scandalo sulla legge, sulla verità di Dio e di conseguenza sulla verità di Cristo Gesù è degli ipocriti: “Chi teme il Signore ne accetta l’istruzione, chi lo ricerca di buon mattino trova il suo favore. Chi scruta la legge viene appagato, ma l’ipocrita vi trova motivo di scandalo. Quelli che temono il Signore sanno giudicare, i loro giudizi brillano come luce. Il peccatore non accetta critiche e trova scuse a suo piacere” (Sir 32,14-17). Ipocrisia è indossare una maschera di religiosità, proclamata proveniente direttamente da Dio, mentre in realtà si tratta si tradizione e di forme che hanno la loro origine nel cuore dell’uomo. Queste forme quasi sempre oscurano, alterano, modificano, eludono, trasformano, negano la vera Parola del Signore. Gesù così dice a scribi e farisei: “Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto: Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini” (Mc 7,6-7). Quelli di Nazaret mai potranno accogliere Cristo Gesù nella pienezza della sua verità. Vivono una religione che non è quella fondata sulla vera Parola di Dio. Attendono un Messia concepito e pensato da mente umana. Non conoscono le profezie secondo la verità posta in esse dallo Spirito Santo. Ma sempre ci si scandalizzerà di chi porta il vero Vangelo, il vero Cristo Gesù, la vera religione, la vera fede. Tra le due religioni, quella degli ipocriti e quella della purissima fede e obbedienza alla Parola di Dio vi è l’abisso. Gesù è il compimento in parole e opere di ogni Parola che è uscita dal cuore del Padre e che è contenuta nelle Scritture profetiche. Questa è la sua verità.

Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fate il cristiano di religione pura, vera, santa.

Fonte@MonsDiBruno

Nota: Questo commento al Vangelo è gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuità.

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