Roberto De Mattei: “Concilio Vaticano II: perchè tanti abusi?”

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«Il lungo corteo dei Padri conciliari uscì dalla Porta di Bronzo, traversò in linea obliqua piazza San Pietro, salì la scala e avanzò lentamente all’interno della Basilica stracolma. In testa i superiori di ordini religiosi, gli abati generali e i prelati nullius; quindi i vescovi, gli arcivescovi, i patriarchi, i cardinali, e per ultimo, in sedia gestatoria, tra gli applausi della folla, Giovanni XXIII. Mentre il corteo dei padri incedeva con solennità, i cantori intonarono il Credo e poi il Magnificat. […] La presenza del Vicario di Cristo e dei successori degli Apostoli, nel quadro incomparabile della Basilica di San Pietro, fecero di quella cerimonia uno spettacolo unico al mondo. Mai come in quel momento la Chiesa cattolica manifestò il suo carattere universale e gerarchico. La Chiesa realizzava in quell’evento il divino mandato di annunciare il Vangelo a tutte le genti (Mt 28,19).» «La storia del Concilio è da riscrivere, o almeno da completare. È in tale spirito che propongo una storia del Concilio, “mai scritta”, non tanto per la novità delle testimonianze e degli episodi che ne emergono, quanto per la nuova ricostruzione e interpretazione dei fatti che viene offerta. Vero storico non è né il ricercatore che “scova” nuovi documenti, né il “cronista” che affastella quelli già conosciuti, ma colui che, basandosi sulla documentazione edita o inedita a sua disposizione, è capace di ordinarla, di comprenderla, di narrarla, inquadrando le vicende in una filosofia della storia che, per lo storico cattolico, è innanzitutto una teologia della storia.» Roberto de Mattei

Il Concilio Vaticano II, il ventunesimo nella storia della Chiesa, fu aperto da Giovanni XXIII l’11 ottobre 1962 e chiuso da Paolo VI l’8 dicembre 1965. Nonostante le attese e le speranze di tanti, l’epoca che lo seguì non rappresentò per la Chiesa una «primavera» o una «pentecoste » ma, come riconobbero lo stesso Paolo VI e i suoi successori, un periodo di crisi e di difficoltà. Questa è una delle ragioni per cui si è aperta una vivace discussione ermeneutica, in cui si è inserita l’autorevole voce di papa Benedetto XVI che ha invitato a leggere i testi del Concilio in continuità con la Tradizione della Chiesa. Al dibattito in corso, Roberto de Mattei offre il contributo non del teologo, ma dello storico, attraverso una rigorosa ricostruzione dell’evento, delle sue radici e delle sue conseguenze, basata soprattutto su documenti di archivio, diari, corrispondenze e testimonianze di coloro che ne furono i protagonisti. Dal quadro documentato e appassionante tracciato dall’autore, emerge una «storia mai scritta» del Vaticano II che ci aiuta a comprendere non solo le vicende di ieri ma anche i problemi religiosi della Chiesa di oggi.

Roberto de Mattei insegna Storia della Chiesa e del Cristianesimo all’Università Europea di Roma, dove è coordinatore della Facoltà di Scienze Storiche. È Vice Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche e membro dei Consigli direttivi dell’Istituto Storico per l’Età moderna e contemporanea e della Società Geografica Italiana. Presiede la Fondazione Lepanto e dirige le riviste «Radici Cristiane» e «Nova Historica». Collabora inoltre con il Pontificio Comitato di Scienze Storiche e ha ricevuto dalla Santa Sede l’insegna dell’ordine di San Gregorio Magno, come riconoscimento del suo servizio alla Chiesa. Tra le sue opere più recenti: La Biblioteca delle «Amicizie». Repertorio critico della cultura cattolica nell’epoca della Rivoluzione (1770-1830), Bibliopolis, Napoli 2005; De Europa. Tra radici cristiane e sogni postmoderni, Le Lettere, Firenze 2006; La dittatura del relativismo, Solfanelli, Chieti 2007; La Turchia in Europa. Beneficio o catastrofe?, Sugarco, Milano 2009.

Sabato 19 febbraio 2011, presso la Chiesa di Ognissanti in Firenze, si è tenuto un convegno sul Concilio Vaticano II, durante il quale è stato presentato il recente saggio del Prof. Roberto de Mattei, Il Concilio Vaticano II, una storia mai scritta, Lindau 2010. Al convegno sul tema dell’ermeneutica della continuità nel Vaticano II, sono intervenuti oltre all’Autore del libro, anche il p. Serafino M. Lanzetta, il Prof. Pietro de Marco e il Dr. Alessandro Gnocchi. [Fonte]

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