Sr. Palmarita Guida – Commento al Vangelo del 22 Gennaio 2021

Dal caos della pagina di ieri dove le folle si accalcavano su Gesù, oggi troviamo Gesù con un gruppo ristretto di persone che gli stanno dietro. Un centinaio forse. Ed egli  fa una cosa unica: invita alcuni tra quelli che lo seguivano, a stare con Lui. La chiamata. La vocazione, così la definiamo. Tra tanti, pochi scelti. Il motivo della scelta non lo sa nessuno, fa parte della liberalità di Dio. Certamente qui la pagina del Vangelo ci fa capire un criterio dalla chiamata.

I nomi delle persone che Gesù in prima battuta ha scelto, questi 12 nomi non sono certamente le 12 migliori persone esistenti al tempo di Gesù in tutta la Palestina! Sono delle persone normali, con tutti i loro difetti, loro peccati, tant’è che uno addirittura lo tradirà. Ecco il criterio di Dio nello scegliere a sé coloro dai quali vuole essere aiutato a costruire il Regno. Perché l’amore invada ogni angolo di questa terra, non  cerca i migliori (come avremmo fatto noi) ma coloro che desiderano l’amore, non  i perfetti ma gli perfettibile. Gesù si fida di queste 12 persone anche se alla fine della sua vita sarà abbandonato almeno da 11 di loro.

Eppure si è fidato. Gesù rischia quando chiama qualcuno al suo amore e in questa pagina ci sono due verbi di grande movimento. Il verbo “chiamare” è un verbo di movimento in pectore potremmo dire… È già un movimento della voce che invita il chiamato a drizzare le antenne su di sé riconoscendo chi siamo.  Solo quando qualcuno pronuncia il nostr nome noi riconosciamo di esistere. Allora la chiamata di Gesù è per tutti i cristiani a essere veramente tali, a riconoscere la loro identità di figli di Dio e questa chiamata è un’attrazione ad andare verso di lui. Ecco il secondo verbo di movimento.

Dio non chiama per farci rimanere nella nostra staticità, per farci rimanere così come siamo, per non cambiare nulla insomma nella nostra vita… quando Gesù chiama tutto si mette in moto, tutto cambia, tutto entra in un movimento di novità e di amore che allarga i confini della nostra esistenza e di quelli degli altri. Gesù ci chiama così come siamo con il suo sguardo di amore. Ci chiama oggi ancora perché non si stanca mai di chiamare a sé i suoi figli. Ci  chiama  ad offrire le nostre mani, la nostra voce, i nostri occhi, tutta la nostra persona… perché  possa continuare attraverso di noi la salvezza del mondo.

È un grande onore essere chiamati da Dio nel Figlio suo Gesù a salvare il mondo. Questa è la vocazione di ogni cristiano. In questa vocazione ci sono poi delle chiamate particolari, quelle di consacrazione dove tutta la vita della persona è donata a Gesù h24… si vive in simbiosi con Gesù, si vive per Lui, con Lui e in Lui per essere suo Volto tra la gente. Per le due chiamate vi vuole la libertà di rispondere. Ed una volta risposto, andare a Lui e dargli la mano:Egli ci condurrà su strade sicure, ci indicherà orizzonti di senso, ci preservera’ da ogni pericolo, ci renderà felici. La chiamata a diventare cristiano, cioè come Gesù, non avviene una volta sola col battesimo ma si ripete come eco nel cuore, ogni giorno. Apro gli occhi al mattino e sono chiamato alla vita, all’amore…

Qualsiasi cosa accada durante la giornata. E a sera rivedere come siamo stati con Lui durante il giorno. Quante chiamate inascoltate ci sono tra i credenti! La chiamata ad amare tutti, nessuno escluso. La chiamata a perdonare, la chiamata ad aver cura di sé e dei fratelli, la chiamata ad annunciare la Parola…. Tante chiamate che si iscrivono in quella unica e universale:la chiamata alla santità. È questa la meta finale. Se tu ci stai allora rispondigli di sì ogni giorno. E il Regno sarà tuo.


A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade 

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