DIGIUNARE
E’ il verbo chiave del Vangelo di oggi.
E’ usato, di sovente, in relazione al cibo in quanto il suo significato abituale è: “ Astenersi in tutto o in parte dal cibo o da alcuni cibi e bevande per un determinato periodo di tempo “.
Insieme alla preghiera e all’elemosina il digiuno è una dei tre impegni che connotano la vita del cristiano soprattutto nel periodo della Quaresima.
Attenzione, però.
Il digiuno che viene chiesto è quello dal “ cibo che non sazia “ e non quello dal “ Pane di Vita “.
Per questo Gesu’ risponde ai farisei e ai discepoli di Giovanni: “ Possono forse digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro? “.
No, non si puo’.
Mi viene in mente la Santa Messa.
In ogni celebrazione il pane ed il vino, grazie allo Spirito Santo, si fanno corpo e sangue di Cristo.
Con tristezza mi capita di vedere alcune persone che non si accostano al sacramento dell’Eucarestia.
Fare digiuno di Cristo significa infatti privarsi dell’unico pane indispensabile, quello che dà vita e che ti aiuta a vivere la “ vita di Cristo “.
Non si può digiunare da questo pane, non lo si deve fare.
Tale digiuno è consentito solo “ quando lo Sposo sarà tolto “.
Nello scorso anno abbiamo vissuto, a causa della pandemia, questa “ sottrazione dello Sposo “.
Per mesi non abbiamo potuto partecipare alla Santa Messa e abbiamo potuto fare la comunione solo in via spirituale.
Abbiamo toccato, con mano, l’assenza, sperimentando il “ digiuno eucaristico “.
E’ stata dura ma ci ha insegnato una cosa: non fare “ spreco di presenza “ quando è possibile nutrirsi di Cristo.
Accostiamoci quindi all’Eucarestia.
La comunione intima con Cristo ci farà “ otri nuovi “, pronti a contenere il “ vino nuovo “ del Vangelo.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.
A cura di Fabrizio Morello