Don Luciano Labanca – Commento al Vangelo del 17 Gennaio 2021

Il brano evangelico di questa domenica, tratto dal I capitolo del Vangelo di San Giovanni, all’inizio del Tempo Ordinario, ci inserisce subito in una delle dinamiche tipiche della vita cristiana, quella della vocazione. Ancora troppo spesso nel nostro sentire comune associamo questa parola alle esperienze particolari dei sacerdoti, religiosi, consacrati, ma non ne avvertiamo la portata squisitamente umana, cristiana ed ecclesiale che essa ha per ogni battezzato, ma oserei dire, per ogni persona umana.

Leggendo questo brano così denso, siamo invitati a riscoprire alcune dinamiche tipiche del mistero della vocazione, ossia di quell’intervento unico, discreto, singolare e sconvolgente che Cristo realizza in ciascun uomo, coinvolgendolo in una relazione amicale ed esistenziale con Lui, la fede! Quando si parla di vocazione si sarebbe in qualche modo portati ad associarla ad un’esperienza spirituale forte, quasi mistica, in cui Dio rivela qualcosa di sé alla sua creatura, e questo è vero. Tuttavia, come si vede dall’esperienza di Andrea e dell’altro discepolo, non nominato, probabilmente per dare a ciascuno di noi la possibilità di rivedervisi, la vocazione passa attraverso le strade intricate delle mediazioni e delle testimonianze umane. Come più volte abbiamo avuto la possibilità di riflettere nel tempo di Avvento e Natale, la figura di Giovanni il Battista si inserisce esattamente in questa dinamica: egli sa essere testimone cristallino di Cristo, perché è totalmente decentrato ed è capace di puntare totalmente all’Agnello.

Non ha paura di perdere il suo protagonismo, dal momento che sa di essere soltanto uno strumento. La sua missione è compiuta e la sua azione è piena di “successo pastorale”, perché sentendolo parlare così – come sottolinea Giovanni – i due, che inizialmente erano suoi discepoli, sono condotti a Gesù ed iniziano a seguirLo. Quanto ha da insegnare lo stile di Giovanni a coloro che sono educatori, guide e maestri! Di frequente, pensando al nostro incontro con Gesù, anche noi nella nostra vita ritroviamo figure discrete e semplici, che hanno saputo fare come Giovanni il Battista, eclissandosi, per permetterci di incontrare direttamente il Maestro! A quel punto, scatta il secondo passaggio: il coinvolgimento personale in un dialogo con Lui! Lui stesso prende l’iniziativa, facendo emergere le domande di senso che sono nel cuore dei discepoli, quella ricerca di luce, verità, amore, che c’è nel cuore di ogni uomo. Sembrano riecheggiare in filigrana le parole profetiche di Isaia: “Mi feci ricercare da chi non mi interrogava, mi feci trovare da chi non mi cercava” (Is 65,1).

Questa ricerca dei discepoli si concretizza in una domanda apparentemente “fuori traccia”: essi non esprimono quesiti filosofici sul senso della vita e dell’esistenza, ma vogliono sapere semplicemente dove il Maestro dimori. Sanno, infatti, che tutto ciò che stanno cercando, ha un nome e un volto, quelli di Gesù, il Messia! A loro non servono altre risposte, se non conoscere dove poter rimanere con Lui per sempre! Al di là del luogo fisico, quello che essi stanno cercando, è la sua compagnia, il coinvolgersi esistenzialmente con Lui. È per questo che la bellezza di questa esperienza risulta così sconvolgente, da fissarne nel cuore e nella mente, persino il tempo esatto: erano le quattro di pomeriggio! Questa esplosione di gioia, poi, non può rimanere chiusa in chi la sperimenta: essa crea una catena incommensurabile, quella che fa camminare il Vangelo sulle gambe degli uomini, che da duemila anni continuano a testimoniare Cristo al mondo, in ogni epoca e in ogni luogo.

Andrea invita Pietro, Pietro invita altri, che a loro volta hanno coinvolto altri ancora nell’incontro con Gesù, fino a noi, cristiani di questa generazione, destinatari della chiamata alla fede, senza alcun merito personale! Siamo capaci anche noi, se veramente abbiamo incontrato il Maestro, di contagiare gli altri con la bellezza e l’entusiasmo della testimonianza cristiana, portandoli all’incontro vero e trasformante con Lui?


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