Fabrizio Morello – Commento al Vangelo del giorno, 14 Gennaio 2021

Se vuoi, puoi purificarmi “.

Lo voglio, sii purificato “.

E, subito, la lebbra scomparve ed egli fu purificato “.

In pochi versetti viene ripetuto più volte il verbo “ purificare “, il quale significa: “ Rendere spiritualmente puro liberando da colpe o peccati, redimere “.

Gesu’ pertanto viene oggi a ricordarci che lui è il nostro REDENTORE, colui il quale ci libera dalla schiavitù del peccato.

Bisogna aderire a questo pilastro della fede: riconoscere in Cristo il Redentore.

L’uomo della parabola odierna lo fa, sa che Gesu’ può liberarlo dalla sua “ lebbra “, dal suo peccato che lo sta divorando e lo sta emarginando dal consesso umano, e, pertanto, dice al Signore: “ Se vuoi, puoi purificarmi “.

La risposta di Gesu’ è immediata, ha compassione del suo interlocutore, sente cioè intimamente il suo desiderio di conversione, di abbandono della sua schiavitù, e fa due gesti fortissimi, “ tende la mano e lo tocca “.

Il gesto è dirompente in quanto i lebbrosi erano contagiosi, vivevano fuori dalla città, e chi li toccava diventava impuro, correndo il rischio di infettarsi anche lui.

Ma Gesu’ non ha paura, non emargina e tocca questo fratello che chiede il suo intervento.

Quel tocco voluto, richiesto, produce repentinamente effetto, in quanto la lebbra subito scompare.

Il messaggio che oggi Cristo vuole darci è quindi questo: qualunque sia il tuo peccato, anche il più forte, non temere perché, se tu vuoi, io posso purificarti.

Ed io, e tu, vogliamo essere purificati?

A ciascuno, come sempre, la sua risposta.

Buona giornata e buona riflessione a tutti.


A cura di Fabrizio Morello

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