Ancora scene di una giornata movimentata a Cafarnao…
La sinagoga era stata lo scenario della predicazione di Gesù e della rivelazione della sua autorità…
Ora lo sfondo è più domestico, più comune…
La casa di Pietro e la guarigione della suocera…
E poi tutta la città alla porta di quella casa a chiedere guarigione e liberazione…
Gesù diventa in poco tempo popolare…
Fa tanto bene… E la gente fiuta il bene ricevuto e cerca chi glielo può rinnovare nel cuore e nella carne…
Sarà sempre così…
Ma Gesù si ferma…
Vive, nel “buio” del mattino presto, la sua preghiera, il suo dialogo con il Padre nello Spirito, lontano dal clamore degli eventi…
E si convince (e ci convince) che uomini e donne potrebbero continuare a cercarlo solo per il loro bisogno, per trarne beneficio, per la loro guarigione, per il loro bene, ma rimanendo così ancora in superficie…
Rimanendo incatenati all’evidenza del bene ricevuto, ma non scegliendo di credere nel Figlio…
Si convince (e ci convince) che c’è altro oltre…
Si è preso cura di una umanità inferma e impura, ma questa compassione non è ancora tutto… Perché tocca solo tanti bisogni ma non il bisogno per eccellenza, quello di essere “amati” anche se “non guariti” …
Questa giornata a Cafarnao per Gesù non è tutto… così decide di alzarsi e partire, continuando la sua missione di annuncio e di salvezza fino in fondo…
Fino alla Croce…
Fino ad essere libero di consegnarsi…
Non è tutto nemmeno per me…
Perché io non sia costretto a credere ad un Dio che guarisce e risolve i problemi…
Perché io rimanga libero di aderire ad un Dio-uomo che nei problemi mi sta accanto con compassione…
… e mi sorregge per indicarmi un Amore che, nonostante le mie miserie e le mie infermità, mi ama fino a consegnarsi… fino alla fine.
Fonte: Telegram | Pagina Facebook
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