Sr. Palmarita Guida – Commento al Vangelo del 12 Gennaio 2021

Dopo la prima chiamata dei discepoli che abbiamo ho letto ieri, il Vangelo di oggi si propone chi è Gesù nella sua potenza e nella sua autorità. È uno che è venuto a scacciare il male dal mondo  (l’antagonista di Dio) e lo fa con la sua autorità di Figlio di Dio così come ci ha ricordato Marco nel primo versetto all’inizio del suo Vangelo: il Figlio di Dio Marco ce lo presenta subito all’opera cacciando il maligno. In questa scena è emblematico che proprio il maligno rinchiuso in questa persona riconosca l’autorità di Gesù come il santo di Dio. Il maligno sa benissimo chi è il Figlio di Dio, solo che non gli obbedisce.

Noi non conosciamo il Figlio di Dio in profondità…ma la nostra salvezza sta nell’ obbedirgli, e obbedienza significa affidarsi a questa Parola potente che esce dalla sua bocca. La scena avviene  nella Sinagoga mentre Gesù insegnava: è l’azione della Parola che dà fastidio al maligno perché sa che la Parola trasforma la nostra vita, sa che la Parola ci può salvare se noi la accogliamo con un cuore limpido, disarmato. E bada bene, la prima strategia che il maligno mette in atto è di non farti avere tempo per ascoltare la Parola, di non farti sentire all’altezza di capirla, di non avere desiderio di leggerla…. Ecc.

Allora accogliere la Parola di Dio ogni giorno è già antidoto per noi contro il male, qualsiasi tipo di male che può bussare alla nostra porta. Affidarsi alla Parola significa obbedire al Signore Gesù anche se non comprendiamo tutto di lui ma l’importante è sapere è che quella Parola ci salva, ci divinizza.  Insegnare con autorità significa produrre in chi ascolta l’effetto della liberazione e della guarigione profonda interiore. Quando produciamo negli altri quest’effetto offrendo la parola di Dio, allora la stiamo offrendo con autorità.

E la seconda condizione per essere autorevoli è la coerenza di vita. Quando offriamo la Parola di Dio e siamo coerenti con quella Parola nella nostra vita, allora gli altri accolgono quella parola senza remore, si fidano di quella Parola perché hanno visto già i frutti di quella Parola nella persona che in quel momento la sta pronunciando, che in quel momento diventa maestro alla scuola del grande Maestro.

Allora oggi il vangelo ci invita ad affidarci sempre di più alla Parola di Dio letta, meditata personalmente, ma anche ascoltata e offerta dai maestri che ancora oggi il Signore ci ci dona. Non ce ne sono molti, ma bisogna scovarli e quando li abbiamo trovati tenerceli stretti.


A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade 

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