Gesù entra nella nostra quotidianità, viene da noi e ci chiama proprio là dove svolgiamo le nostre attività quotidiane.
A cosa ci chiama? A fare un certo lavoro? A cambiare lavoro? A cambiare luogo? A seguire un certo schema di comportamento? No.
Ci chiama innanzitutto a seguirlo. A seguire la sua Via.
I discepoli lo seguono immediatamente, si fidano. Come fanno? Non hanno nemmeno idea di dove voglia portarli! È il suo modo di chiamarli, di parlar loro, che li fa risuonare. Stimola in loro qualcosa che non possono ignorare. Rende urgente la necessità di seguirlo.
Non sembra sempre così immediato․․․ noi stessi a volte ci chiediamo dove siamo chiamati, a cosa․․․ E magari poi scopriamo che in questo stesso dubitare e chiederci dove siamo chiamati stiamo già appresso a Lui. Ci scopriamo nuovi, riusciamo a vedere il disegno che compongono i puntini delle giornate vissute.
Quando prendiamo consapevolezza di questo, desideriamo rispondere, restituire con gratitudine ciò che abbiamo ricevuto. O semplicemente dare frutto a partire dalla propria esperienza. E diventiamo strumenti nelle mani di Dio, capaci di trasmettere agli altri la sua energia.
Ettore Di Micco
Continua a leggere gli altri approfondimenti del giorno sul sito
Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato