Anche noi possiamo passare tutta una vita con il fantasma di Gesù. Un Gesù partorito dalla nostra fantasia. Un Gesù che fa ciò che gli chiediamo, che non mi chiede più di tanto…
Che è solo mio ma non degli altri. I discepoli di Gesù non lo riconoscono nel vederlo camminare sulle acque. Ne hanno paura. Chi mai ha camminato di notte sul mare? Questo Gesù esce dalle loro precomprensioni. È quello che accade molto spesso a noi. Nelle nostre fatiche quotidiane Gesù é lì ma non lo riconosciamo. Abbiamo in testa il fantasma di Lui. È perché non lo riconosciamo? Il testo oggi ci tisponde:perché il nostro cuore è indurito. Possibile? Noi che preghiamo sempre, andiamo a Messa… Ecc.
Il cuore indurito diventa cieco perché non riconosce Dio in azione. Come i discepoli non aveva riconosciuto nella condivisione del pane l’azione misericordiosa di Dio. Volevano un messia solo per loro e per la liberazione della loro nazione. Quando iniziamo a comprendere come Dio agisce nella nostra vita, allora inizia a scomparire il fantasma che vi siamo fatti di Lui e a vederlo nella verità. Gesù nella nostra vita ci “oltrepassa” sempre… Apriamo mente e cuore per poterlo vedere così come si presenta. A volte anche in modo sconvolgente.
La certezza che Gesù è sulla barca della nostra vita ci riempie di coraggio, quando dobbiamo attraversare le tempeste inevitabili. Gesù è li con noi, se confidiamo in lui, subito tutto si rasserena. Oggi mi ripeto nel mio cuore indurito le parole di Gesù: coraggio sono Io, non aver paura!
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade