Viene oggi letta una delle parabole più famose del Vangelo, quella della “ moltiplicazione dei pani e dei pesci “.
Un profondo conoscitore e divulgatore della Parola, il bravissimo Paolo Curtaz, definisce quello descritto dal brano odierno “ il miracolo sbagliato “ di Gesu’.
Sbagliato perché le persone lo travisarono ed iniziarono a vedere il Maestro come una sorta di “ risolutore di tutti i loro problemi “, come colui il quale dava loro “ il pane materiale “ da mangiare.
Il loro pensiero era: abbiamo trovato chi ci fa mangiare gratis, senza che ci stanchiamo lavorando: questo Gesu’ merita veramente di essere fatto RE.
Ecco il grande fraintendimento, in cui, purtroppo, anche oggi, molti cadono: il farsi un’ immagine di Cristo diversa da quella reale.
Gesu’ non è Herry Potter, non è il “ maghetto “ risolutore dei problemi, ma è colui il quale CHIEDE LA TUA COLLABORAZIONE per realizzare il suo Regno.
Altro che disimpegno.
La parabola dice esattamente il contrario, e lo fa in più passaggi.
“ Voi stessi date loro da mangiare “.
Cristo non dice ci penso io ma…..pensateci voi!!!
I discepoli lo prendono per pazzo, si cominciano a preoccupare di dover spendere, per dei perfetti sconosciuti, tutti i loro risparmi ( “ Dobbiamo andare a comprare duecento denari di pane e dare loro da mangiare? “ ).
Pensano, in cuor loro, che ci sia una soluzione più semplice ( ovviamente per loro e per i propri risparmi!!! ): congedarli, mandarli a casa.
Non è l’ottica di Cristo.
Il Signore non ti chiede un atto eroico.
Puoi stare tranquillo, non vuole tutti i tuoi duecento denari ma vuole te, il tuo impegno e, in ultimo, forse, anche “ qualcuno “ dei tuoi duecento denari.
Ci sta dicendo: inizia ad impegnarti ( “ Andate a vedere “ ) e, poi, potro’ intervenire.
Sono quindi strumento di Dio e devo mettere il mio poco a disposizione, senza tirarmi indietro o autogiustificarmi dicendo: “ non è nulla, con cio’ che ho non si risolvono i problemi “.
Tu metti a disposizione e, poi, fidati.
Ed ecco la moltiplicazione, che nasce dall’amore, dall’unione: tanti “ pochi “, insieme, fanno “ molto “.
Ma…non è ancora finito.
Gesu’ non consegna lui i pani e i pesci ormai moltiplicati ma “ li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero “.
Che significa?
Che l’impegno continua in un rapporto di circolarità : tu metti a disposizione il poco, lui moltiplica e tu distribuisci, dividi tra tutti quanto si ha in modo tale che ognuno abbia il giusto.
E’ un grande invito a non tenere per se, a spendersi, a donare, in altre parole, ad amare, verbo, quest’ultimo, che consente un miracolo contrastante le leggi della matematica: “ l’amore è l’unico tesoro che si moltiplica per divisione “.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.
A cura di Fabrizio Morello