L’episodio di oggi è particolarmente significativo, perché nella sua brevità contiene già tutta la parabola di una vita. È scandito in tre passi, che potremmo vedere dipinti nel trittico di una pala d’altare di qualche Chiesa trecentesca; oppure contenuta in una poesia di tre parole: desiderio, incontro, racconto.
I due discepoli siamo noi, che portiamo nel cuore un desiderio di vita, che talvolta chiamiamo sete di senso e significato; talaltra fame di felicità. Gesù cammina sui sentieri dei cuori che aspirano a un di più e lì si fa incontrare.
A noi, che siamo alla ricerca di qualcosa di bello e vero, lui rivolge la più semplice delle domande, la più profonda delle sollecitazioni: «Che cosa cercate?» Che cosa cerchiamo nei nostri slanci, nel lavoro, nelle relazioni, nei progetti, nei sogni ad occhi aperti, nelle attese? Che cosa abbiamo cercato nel deserto e nella prova di questi lunghi mesi, nelle feste natalizie che si stanno concludendo, così strane e al tempo stesso così essenziali?
Con lui, ciò che portiamo nel cuore si trasforma in Vita piena, in Vita riconosciuta e assunta: i talenti, le debolezze, i limiti e i desideri. Ciò che siamo e possediamo si trasforma. Il Signore non propone ai discepoli di aggiungere o togliere qualcosa, quasi che la sequela richiedesse un test previo, una prova di ammissione per dimostrare di esserne degni; apre una porta, quella di casa sua e invita a entrarvi. Niente di più, ma anche nulla di meno.
Dimorare con lui, restare con lui, abitare nella sua casa trasforma e colma di meraviglia il cuore dei discepoli. Così può essere anche per noi. Cambia il racconto di ciò che ci sta a cuore, di ciò che condividiamo con gli altri, perché non abbiamo più il timore di non essere capiti o di doverci difendere, di dover attaccare per primi, ma con semplicità possiamo dare ad altri ciò che abbiamo scoperto come significativo.
Raccontare della bellezza e dell’importanza che Gesù ha nella nostra vita non è un dovere, ma una possibilità, per noi di essere autentici, per gli altri di conoscere qualcuno che potrà cambiare la loro vita.
Diego Mattei SJ
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato