Solo la “ piccolezza “ può annunciare la “ Salvezza “.
E’ questo, in estrema sintesi, il messaggio contenuto nella pagina evangelica che la liturgia propone nel giorno di Natale.
I versetti precedenti a quelli letti ( Lc 2, 11-12 ) parlano dell’annuncio dell’Angelo ai pastori.
Il messaggero del Signore aveva detto loro: “ Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un Salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia “.
L’Angelo si manifesta ai “ pastori “, ai più piccoli della scala sociale dell’epoca, ed annuncia loro che troveranno un altro “ piccolo “, un bambino avvolto in fasce che giace in una mangiatoia, che è, al contempo, “ il più grande “, il Salvatore.
Questo messaggio rivolto ai pastori è per tutti.
Dio è nella piccolezza.
Solo i piccoli possono vedere Dio e coglierne il suo passaggio.
I grandi, i potenti, non possono perché credono di essere loro i “ salvatori “ di se stessi e del mondo.
Questo giorno di Natale viene quindi propizio per tutti noi affinché intraprendiamo, finalmente, un cammino di spogliazione dalle nostre “ presunte “ grandezze, costituite dal nostro egocentrismo, dal nostro egoismo, dal nostro crederci “ bastanti a noi stessi “, e prendiamo atto di un dato evidentissimo soprattutto in questo periodo: siamo piccoli, siamo deboli, non bastiamo a noi stessi ma abbiamo bisogno di un vero SALVATORE.
E’ un SALVATORE diverso da quello che ci saremmo aspettati.
Non è il grande politico, il “ masaniello di turno “ che ci risolve i problemi ma è un bambino indifeso, uno che ci insegna a vivere le beatitudini, che sono l’unica strada che conduce a quella gioia vera, a quello “ stupore “, a quella meraviglia che ci fa assaporare, pregustare, cosa sia la SALVEZZA.
Oggi, quindi, custodiamo questo messaggio di “ piccolezza che porta alla Salvezza “ e “ meditiamolo nel cuore “, cioè facciamolo scendere in profondità in modo tale che ci dia, definitivamente, quella spinta per andare, senza indugio, verso Gesu’ e metterci alla sua sequela.
Siate piccoli.
Buon Natale a tutti.
A cura di Fabrizio Morello