Fabrizio Morello – Commento al Vangelo del giorno, 25 Dicembre 2020

Solo la “ piccolezza “ può annunciare la “ Salvezza “.

E’ questo, in estrema sintesi, il messaggio contenuto nella pagina evangelica che la liturgia propone nel giorno di Natale.

I versetti precedenti a quelli letti ( Lc 2, 11-12 ) parlano dell’annuncio dell’Angelo ai pastori.

Il messaggero del Signore aveva detto loro: “ Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un Salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia “. 

L’Angelo si manifesta ai “ pastori “, ai più piccoli della scala sociale dell’epoca, ed annuncia loro che troveranno un altro “ piccolo “, un bambino avvolto in fasce che giace in una mangiatoia, che è, al contempo, “ il più grande “, il Salvatore.

Questo messaggio rivolto ai pastori è per tutti.

Dio è nella piccolezza.

Solo i piccoli possono vedere Dio e coglierne il suo passaggio.

I grandi, i potenti, non possono perché credono di essere loro i “ salvatori “ di se stessi e del mondo.

Questo giorno di Natale viene quindi propizio per tutti noi affinché intraprendiamo, finalmente, un cammino di spogliazione dalle nostre “ presunte “ grandezze, costituite dal nostro egocentrismo, dal nostro egoismo, dal nostro crederci “ bastanti a noi stessi “, e prendiamo atto di un dato evidentissimo soprattutto in questo periodo: siamo piccoli, siamo deboli, non bastiamo a noi stessi ma abbiamo bisogno di un vero SALVATORE.

E’ un SALVATORE diverso da quello che ci saremmo aspettati.

Non è il grande politico, il “ masaniello di turno “ che ci risolve i problemi ma è un bambino indifeso, uno che ci insegna a vivere le beatitudini, che sono l’unica strada che conduce a quella gioia vera, a quello “ stupore “, a quella meraviglia che ci fa assaporare, pregustare, cosa sia la SALVEZZA.

Oggi, quindi, custodiamo questo messaggio di “ piccolezza che porta alla Salvezza “ e “ meditiamolo nel cuore “, cioè facciamolo scendere in profondità in modo tale che ci dia, definitivamente, quella spinta per andare, senza indugio, verso Gesu’ e metterci alla sua sequela.

Siate piccoli.

Buon Natale a tutti.


A cura di Fabrizio Morello

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