Gesuiti – Commento al Vangelo del giorno, 22 Dicembre 2020

Che esplosione di gioia, Maria, con queste parole! Ciò che impressiona di lei è il contrasto tra l’umile condizione umana, la cui consapevolezza è origine del suo “sì” a Dio, e la grandezza per la grazia datagli dall’alto. Il Magnificat è allora un exploit di lode armoniosa, la gioia del cuore che spacca le pietre dei nostri sepolcri interiori perché ne esca la vita, il trionfo spirituale dei piccoli e la realizzazione delle speranze, perché Maria apre bene gli occhi sulla realtà e il suo sguardo è pieno della presenza di Dio in tutte gli eventi. Maria semplicemente vede e contempla Dio all’opera; questo atteggiamento la porta a vincere la paura di un futuro che non può controllare e prevedere, a superare il dolore per le prove che dovrà attraversare.

Ed è riconoscente nel fare memoria delle grandezze compiute dal Signore della storia. Loda per ciò che è stato e non solo, Maria è riconoscente per ciò che è oggi: il Signore che si fa presenza con la promessa di esserle accanto fino alla fine, con la promessa di salvezza per il mondo intero. Allora le parole della Madonna sono un inno alla gioia perché piene di speranza: se Dio c’è stato e c’è, come potrà spaventarci il domani? Il futuro è il tempo delle promesse di Dio; nel presente assaporiamo la sua Presenza!

Spronaci, Maria, a cantare in coro questa lode di gioia che esprime la pienezza della vita. Aiutaci a credere nel progetto di salvezza di Dio Amore. Insegnaci a sperare l’invisibile che è pienezza nell’oggi che viviamo, insegnaci a riconoscerci poveri, creature fragili e abbandonate nelle mani del Creatore.

Ilaria De Lillo


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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato

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