Fabrizio Morello – Commento al Vangelo del giorno, 21 Dicembre 2020

Un insieme di verbi di movimento e di gioia compongono questo testo, molto noto, che narra dell’incontro tra Maria ed Elisabetta.

Il testo, quasi a completamento di una “ triade “, viene letto dopo che nei due precedenti giorni la liturgia aveva proposto i brani delle annunciazioni a Zaccaria e alla Vergine.

Le due cugine, che daranno alla luce la “ voce “ di Cristo e Gesu’ stesso, si incontrano nella gioia.

Maria si alza e “ va di fretta “ da Elisabetta.

Quand’è che si va di fretta ad un appuntamento?

Quando c’è voglia, desiderio, di incontrare la persona da cui stiamo andando.

E qui c’è una prima domanda per noi: andiamo “ di fretta “ verso Dio, abbiamo desiderio di andare ad incontrarlo nella Parola, nell’Eucarestia?

Rinviamo tutti gli altri impegni per dare priorità a Cristo?

Ed arriva l’incontro.

Quando le due donne si salutano il bambino di Elisabetta “ sussulta di gioia “ nel grembo della madre.

Questo procura l’incontro con Cristo: sussulti di gioia.

E qui un’altra domanda per noi?

Sentiamo il cuore pieno di gioia quando incontriamo Cristo nell’Eucarestia, quando ci mettiamo in adorazione dinanzi al Santissimo, quando serviamo Gesu’ nei poveri e nei bisognosi?

Guardiamoci dentro e riflettiamo.

Se andiamo di fretta per incontrarlo e sussultiamo di gioia quando cio’ avviene siamo veramente felici.

Se , invece, ci trasciniamo stancamente all’incontro con lui e nulla ci cambia il riceverlo in noi, la gioia….è ancora lontana.

Evviva gli innamorati di Cristo: sono le persone più felici al mondo.

Buona giornata e buona riflessione a tutti.


A cura di Fabrizio Morello

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