La nascita di Gesù viene ricordata in due modi: dal punto di vista della genealogia storica e dal punto di visto dell’intimo travaglio di Giuseppe che accoglie Maria e il bambino insieme al loro Mistero.
Insegnami l’amore
Le cose più belle avvengono senza parole.
Con un sospiro, un alito di Spirito.
A volte i pensieri non bastano.
Danno soluzioni che non risolvono.
A volte i pensieri, anche quelli giusti, non bastano.
Ci sono cose che si vedono bene ad occhi chiusi.
Ci sono paure che vanno via non dicendo nulla.
Ma obbedendo ad un sogno.
Mi piacciono i racconti della tua nascita.
Sei qui davanti a me.
Amore mio grandissimo.
Vieni dallo Spirito di Dio.
Vieni dalla carne di Maria.
E ora sei davanti a me.
Sento l’amore dello Spirito.
Sento l’abbraccio della carne di Maria.
Tra le tue braccia trovo Dio, trovo lei.
Sento la paura di Giuseppe.
Sento l’intreccio dei pensieri di Giuseppe.
Vedo il suo cuore giusto che ama la sua sposa.
A volte per amare giustamente, veramente, bisogna lasciarsi.
Lasciarsi andare.
E poi chiudere gli occhi.
E lasciare fare a Dio.
Lui mi ha dato te.
Lui mi porterà da te.
Come Giuseppe.
Ha avuto la sua sposa.
Come voleva.
Ma prima ha deposto i suoi pensieri.
Ma prima ha chiuso gli occhi.
Ma prima si è abbandonato all’obbedienza.
Insegnami.
Giuseppe, insegnami.
Insegnami l’amore che trova tutto, lasciando tutto.
C’è un amore.
Che è il più grande, l’unico.
E si trova nel silenzio.
Nel soffio.
Che si fa carne nella carne con un si, con un soffio.
C’è un amore.
Che è il più grande, l’unico.
E se chiudi gli occhi, lo vedi.
E se lo lasci, lo trovi.
E se dici va, lui viene.
E per esserne padrone, devi obbedire.
Ti amo da morire.
Insegnami l’amore.
Fonte: il sito di don Mauro Leonardi
Mauro Leonardi (Como, 4 aprile 1959) è un presbitero, scrittore e opinionista italiano.