Ogni anno ci viene presentata la genealogia di Gesù nell’imminenza del Natale. Che cosa c’entra con noi questa sfilza di nomi che non sappiamo neanche pronunciare? Di persone che non abbiamo conosciuto, che hanno a che fare con Gesù? Perché la chiesa ci presenta questa genealogia inserita addirittura nelle pagine di un vangelo?…
La risposta è semplice: Gesù non viene dal nulla. Gesù viene da una storia di uomini e donne che lo hanno atteso, che hanno preparato questa venuta, anche inconsapevolmente, che lo hanno in un certo senso incubato questo Gesù, e questo ci fa capire che Dio non ha risparmiato di sporcarsi le mani nella storia degli uomini.
In questa genealogia compaiono le donne, quattro donne! Mai nella genealogia del mondo semitico potevano comparire delle donne, erché le donne non erano per niente considerate, erano sub umane! Già il fatto che compaiono delle donne la dice lunga sull’apertura di Dio verso ciascun uomo, ciascuna donna, creature sue e inoltre alcune di queste donne, di questi uomini, non erano degli stinchi di santi! È possibile che Gesù avesse tra gli antenati dei peccatori?
Bene, questo ci fa comprendere come la nostra vita è attraversata da ombre e luci, da peccati e da azioni che si fanno risorgere e non ci dobbiamo scandalizzare di niente perché Dio entra nella nostra storia così com’è, anche nel nostro peccato e niente e nessuno ci può far dire “sono fatto così”.. “Ho questo destino negativo”… questo non è un parlare cristiano. La storia nostra si costruisce personalmente con Dio dal momento in cui il Signore ci dà la vita è tutto ciò che è passato, di cui siamo eredi, è un bagaglio che può esserti utile per costruire santamente la nostra vita se lo poniamo sotto la luce di Dio.
Oggi ognuno di noi può ringraziare il Signore della sua storia, della sua vita, ringraziare di quello che il Signore ha fatto e sta facendo nella nostra vita… consegnarli le ombre i peccati, consegnare tutte le situazioni in cui non abbiamo amato e attendere lì il suo perdono, la sua misericordia. Ma nello stesso tempo, offrirci al Signore come lode, come ringraziamento per la sua manifestazione nella nostra vita. Oggi vogliamo essere una lode della sua Gloria, del suo nome, della sua vita in mezzo a noi.
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade