Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 17 Dicembre 2020 – Lc 7, 19-23

Inizia il conto alla rovescia. Nove giorni a Natale. Un Natale diverso, dolente, sofferto. E che, pure, può spalancare il nostro cuore ad una fede autentica, libera e liberante.

Abbiamo letto un vangelo apparentemente incomprensibile: una lunga lista di nomi, di riferimenti a storie perse nel passato, nomi che ci risultano distanti.

L’evangelista Matteo, invece, riporta la genealogia di Gesù con un intento preciso: il Messia proviene da un intreccio di vite che cercano Dio, da Abramo a Davide, da Davide a Giuseppe il giusto. Dio diventa uomo e lo fa senza barare, senza scegliersi una dinastia di principi, di eroi, di monaci e di filantropi… Suoi progenitori sono anche prostitute, assassini, oscuri figuri, grandi santi e grandi peccatori, come Davide.

Dio non si scrive una storia su misura ma abita le nostre storie, le mie storie. E le riempie di eternità. Buone notizie, amici, buone notizie…

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