“ Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro “?
Giovanni, la “ voce “, colui il quale annuncia a tutti la venuta del Signore, ha un dubbio.
Sei veramente tu quello che deve venire?
Il profeta resta un po’ spiazzato da Gesu’, il quale sta iniziando la sua predicazione parlando di misericordia, perdono.
Non è il Re che si aspettava Giovanni.
Il Battista, infatti, attendeva la venuta di un Re potente, forte, che cacciasse i romani.
Lo stupisce questo Gesu’ che si mette a parlare di piccolezza.
Anche lui, il “ più grande dei nati di donna “, ha bisogno di conversione, di eliminare, dalla sua mente, un’immagine di Gesu’ che si era costruita per fare spazio al Gesu’ reale, a quello vero, a quello che, “ nello stesso momento “ in cui i suoi discepoli gli fanno la domanda, guarisce molti da malattie, da infermità, dalla cecità.
Questo è Cristo.
Non colui che viene e risolve, magicamente, con la forza, i problemi della vita quotidiana, ma colui che fa molto di più perché, con la sua Parola, ti guarisce dalle tue malattie, che derivano dal seguire “ parole sbagliate “, “ falsi profeti “, ti libera dalle tue infermità, dal tuo peccato, che ti toglie la vitalità, che oscura l’immagine di Dio impressa in te e ti rende incapace di compiere la missione a cui sei chiamato, ti ridona la vista, consentendoti di vedere esattamente la realtà e di cogliere, in essa, i segni della sua presenza e del suo passaggio.
Questo è Gesu’.
Questo deve comprendere il Battista.
E noi cristiani del XXI secolo, in quale Dio crediamo?
In quello falso, degradato a “ maghetto risolvi-problemi “, o in quello vero, che ci dona la sua Parola affinché, con responsabilità e con impegno, possiamo realizzare il compito, unico ed irripetibile, che siamo chiamati a svolgere su questa terra?
Buona giornata e buona riflessione a tutti.
A cura di Fabrizio Morello