Medita
«Che cosa dici di te stesso?» “Io sono solo un uomo, sono semplicemente Giovanni. Voce di uno che grida nel deserto”. Sono gli altri ad attribuire al Battista il titolo di profeta, di Elia, di molto altro. A lui interessa invece poter fare ciò per cui è stato chiamato da Dio, senza titoli o riconoscimenti, a nome suo, nella sua piccolezza.
Addirittura, egli è in definitiva solo la sua voce, voce che per di più grida nel luogo di solitudine per eccellenza. Quasi fosse voce persa nel vento. Quel che sembra dire dunque è che la sua identità si risolve nella sua missione; non importa quale ruolo gli attribuiscano gli altri, la sola cosa che conta è che sia chiaro che non è lui il Cristo, ma che anzi sia venuto proprio a testimoniare il suo arrivo a chiunque voglia ascoltarlo.
Fra loro c’è, infatti, uno a cui lui non è degno neppure d’allacciare il laccio del sandalo e i capi dei sacerdoti e i farisei dovranno fare i conti con questo, che lo vogliano o meno. Ancora una volta in quale aspetto mostra la propria grandezza questo profeta? Nel rendere dritta la strada del Signore, come profetizza lui stesso e prima di lui Isaia, senza pretese e con la semplicità del suo essere umano.
Per riflettere
Prendiamo del tempo per riflettere su quel che possiamo compiere noi, a nome nostro e senza nessun titolo, perché la via del Signore si apra nelle vite di ciascuno.
Preghiera finale
Signore Gesù,
che hai chiamato chi hai voluto,
chiama molti di noi
a lavorare per Te,
a lavorare con Te.
Tu, che hai illuminato con la tua parola
quelli che hai chiamati
e li hai sostenuti nelle difficoltà,
illuminaci con il dono della fede in te.
E se chiami qualcuno di noi,
per consacrarlo tutto a Te,
il tuo amore riscaldi questa vocazione
fin dal suo nascere
e la faccia crescere e perseverare
sino alla fine.
Amen.
(Papa Giovanni Paolo II)
AUTORE: Consiglio Diocesano di Azione Cattolica di Pisa, Beatrice Granaroli
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi