“Voi tutti che siete stanchi e oppressi”
Gesù ha sempre accolto tutti coloro che erano in una situazione meno privilegiata rispetto agli altri o al resto della società. Peccatori, ammalati di ogni genere, indemoniati hanno trovato in Gesù qualcuno capace di risollevarli dalla loro condizione morale, fisica e spirituale. Ma Gesù tiene in conto anche tutti coloro che psicologicamente sono provati. Anche se all’esterno non appare nulla, tuttavia nella mente sono continuamente “stressati” e “oppressi”.
Forse la causa è una situazione che sembra insolvibile, o delle circostanze che sembrano portare ad un ulteriore peggioramento delle cose. L’oppressione dei pensieri schiaccia l’anima (e non solo) privandola della pace e della serenità. In questi casi pensare ad una soluzione non solo sembra inutile e ingenuo, ma può portare ad un peggioramento del modo di vedere le cose. Gesù invita tutti coloro che si sentono in questa situazione a ricorrere a Lui, ad abbandonarsi al suo modo di fare e ai suoi tempi.
Quando vedi tutto “nero” non sforzarti di trovare il “bianco”. Forse non è ancora giunto per te il momento di vederlo. Ma nell’oscurità cerca solo quella luce che può rendere le tenebre meno dense e inospitali. Chiedi al signore questa luce quotidiana, non per diradare le tenebre, ma per renderle almeno più vivibili. È Lui il tuo ristoro.
In breve
Quando i pensieri ti opprimono non sforzarti di cercare soluzioni che facciano sparire le tue tenebre. Ma chiedi al Signore quella luce per renderle meno dense e inospitali. Lui solo può darti la serenità che cerchi
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