Un esplicito riferimento a David Bowie nel titolo del nuovo libro che Massimo Granieri – il «prete deejay radiofonico», come lo chiama Andrea Monda (leggi parte della sua prefazione al libro qui sotto), direttore dell'”Osservatore Romano” – dedica alla rispettosa ricerca del divino nella musica contemporanea analizzando i testi di artisti «dubbiosi e con poche speranze per l’aldilà» come Ry Cooder, David Sylvian, Lucio Battisti, Giovanni Lindo Ferretti, i Depeche Mode… Integrano il volume le interviste a Patti Smith, Luca Madonia e Bugo.
Avete presente un rabdomante? È questa la prima immagine che mi viene in mente se penso a Massimo Granieri, il prete deejay radiofonico. Ma cosa cerca in quel campo sconfinato che è la musica il rabdomante Max Granieri? Forse padre Max cerca non qualcosa ma Qualcuno. Lo fa con discrezione, acutezza, profondo senso del rispetto per le opere che studia, ma questo fa: cerca Dio. E lo trova. Si muove in aree apparentemente deserte ma incede sicuro perché conosce la “segnaletica” che il Dio cristiano, il Dio incarnato, ha sparso nel variega-to mondo dell’arte umana.
Nei suoi attraversa-menti coraggiosi, Granieri mostra un passo calmo ed elegante, come fosse animato da una profonda gioia, che trasmette grazie a uno stile pacato e aperto al confronto verso l’altro, curioso e desideroso di conoscere qualcosa di diverso e magari distante da lui. (Andrea Monda) Prefazione di Andrea Monda. Postfazione di don Antonio Gatto.
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Leggi una parte della prefazione di Andrea Monda
Avete presente un rabdomante? Uno di quei strani personaggi che con un bastone di legno sono in grado di cercare e trovare l’acqua dove sembra che non ci sia, scovandola anche sotto terra?
E’ questa la prima immagine che mi viene in mente se penso a Massimo Granieri, padre Max, il prete radio-dj. L’ho conosciuto molti anni fa, nei primi anni del nuovo secolo grazie ad Antonio Spadaro, un altro grande campione di “rabdomanzia”. I due erano entrati in contatto a motivo della musica che è il principale campo di investigazione del rabdomante Max e in quel periodo era diventato anche l’ambito delle indagini di Spadaro che aveva scritto lunghi saggi su Bruce Springsteen, Nick Cave, Nick Drake e Tom Waits. Max era rimasto sconvolto di poter leggere su La Civiltà Cattolica, la più antica e prestigiosa rivista italiana, articoli sulle rock star e sentì nel suo cuore la meravigliosa sensazione di aver trovato un alleato, di non essere più un cane sciolto, un lupo solitario; per dirla con Chesterton: «non ci sono parole per esprimere l’abisso che corre fra l’essere soli e l’avere un alleato.
Si può concedere ai matematici che quattro è due volte due; ma due non è due volte uno: due è duemila volte uno». Il desiderio di padre Massimo era quindi quello di conoscere di persona il collega gesuita ma non riusciva a farlo, bloccato, per motivi di “ufficio”, a Cosenza dove era sacerdote presso il santuario mariano di Laurignano. Un bel giorno padre Spadaro comunicò a padre Max che da Cosenza sarebbe passato il sottoscritto Andrea Monda, al quale doveva molto della sua conoscenza musicale, avrebbe quindi potuto parlare intanto con lui e poi mettersi d’accordo per organizzare un incontro romano “a tre”. E così fu. Ci incontrammo a Cosenza e nacque subito una reciproca simpatia. Forse perchè entrambi siamo un po’ infantili, in tutti sensi, benevoli e malevoli, della parola. Siamo cioè curiosi e in fondo allegri perchè non ci prendiamo troppo sul serio, prendiamo sul serio semmai la nostra passione sapendo di essere un po’ stravaganti rispetto agli ambienti che frequentiamo ma, nonostante questo, proseguiamo per la nostra strada, cercando compagni di viaggio con quel gusto di allargare l’amicizia in modo inclusivo, contagioso.
Ma cosa cerca in quel campo sconfinato che è la musica, un campo che conosce e setaccia ogni giorno con grande cura il rabdomante Max Granieri? Bella domanda, da fare allo stesso sacerdote passionista appassionato di rock, da David Bowie a Patti Smith e tutto quello che c’è in mezzo. Qualche risposta potreste trovarla leggendo questo libro che raccoglie gli articoli che da quasi due anni padre Massimo ha pubblicato su L’Osservatore Romano, quotidiano che, è questo è davvero “stravagante”, da quasi due anni mi trovo a dirigere. Avendo io l’idea che un quotidiano debba essere stimolo vivo e anche spiazzante per la curiosità del lettore, non potevo non invitare padre Massimo a far parte della schiera dei collaboratori della pagina culturale del giornale “voce” della Santa Sede e del Papa. E se penso a Papa Francesco mi viene in mente una frase famosa del suo maestro, Sant’Ignazio di Loyola, fondatore dei gesuiti, che invitava i cristiani a «cercare Dio in tutte le cose ed in tutte trovarlo». Forse padre Massimo cerca non qualcosa, ma Qualcuno. Lo fa con discrezione, acutezza, con profondo senso del rispetto che è dovuto alle opere che egli studia con grande serietà, ma questo fa: cerca Dio. E lo trova. […]
- Editore : Claudiana (26 novembre 2020)
- Copertina flessibile : 138 pagine
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