don Vincenzo Marinelli – Commento al Vangelo del 3 Dicembre 2020

“E la casa cadde”

Mi sorprende quando un bimbo cade mentre cammina. Le sue lacrime non sono sempre dovute al dolore, ma più allo spavento nel vedersi all’improvviso a terra. Per alcuni bimbi cadere può diventare addirittura parte di un gioco in cui buttarsi a terra e rimettersi in piedi sono due movimenti che si alternano senza difficoltà, dal momento che si rialzano in poco tempo e con grande disinvoltura. Per gli adulti invece cadere provoca dolori e ferite da cui non è sempre facile e immediato rialzarsi.

Si cade proprio quando si abbattono nella nostra vita piogge improvvise e venti burrascosi dai quali è difficile ripararsi. A volte temiamo questi momenti perchè in essi vengono scosse tutte le fondamenta, ma sono momenti inevitabili, anzi sono proprio i momenti in cui tutto l’edificio è messo alla prova. Se rimane saldo vuol dire che si è costruito bene, se invece vacilla è perchè le fondamenta non erano abbastanza salde. Qual è stata l’ultima tempesta affrontata? come ne sei uscito? Se sei rimasto in piedi ringrazia il Signore per il suo sostegno, se sei caduto avvicinati al Signore.

Egli conosce cosa hai perso, quanto hai faticato per averlo e quanto ne eri attaccato. Sa anche riconoscere se quanto accaduto è frutto dei tuoi errori o ne sei maggiormente vittima. Lui non può lasciarti senza una casa, degli affetti. Certamente di aiuterà a rimettere in piedi la tua vita in modo più robusto di prima.

In breve

Anche se hai perso tutto quello che ti era più caro e per cui hai faticato e lottato per tutta una vita, non abbatterti. Il Signore è con te, sarà Lui la tua pietra angolare da cui riedificare la tua nuova vita.


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