Commento a cura di don Pasquale Giordano
La parrocchia Mater Ecclesiae è stata fondata il 2 luglio 1968 dall’Arcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirà ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di età… [Continua sul sito]
Cuori in servizio
Sabato della XXXIV settimana del Tempo Ordinario
La conclusione del discorso di Gesù è affidata a due esortazioni complementari tra loro: «state attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano» e «vegliate in ogni momento pregando». Le dissipazioni, ubriachezze e le gli affanni della vita sono quelle situazioni nelle quali sprechiamo inutilmente il tempo in chiacchiere e pettegolezzi, diamo libero sfogo al nostro orgoglio, ci rifugiamo nelle consolazioni mondane ai nostri dolori, diventiamo dipendenti di qualche pensiero fisso alla ricerca di una tanto facile quanto illusoria libertà, rincorriamo affannosamente il consenso, il plauso e il favore degli altri, ci lasciamo portare dalla paura di perdere piuttosto dal desiderio di amare.
A questo pericolo l’unico rimedio è la preghiera intesa non tanto come celebrazioni di riti ma come stile di vita. Vegliare pregando significa essere sempre in servizio, come gli uomini e donne dell’ordine, cioè della giustizia per la quale i fratelli e le sorelle si amano aiutandosi l’un l’altro con spirito di solidarietà. Avere il cuore in servizio in ogni momento vuol dire avere lo sguardo fisso su Dio e, attraverso di Lui, sugli altri, soprattutto i più deboli.
Chi è all’erta, è vigile, è sempre in servizio cioè è attento ai bisogni degli altri a cui rispondere nel limite delle proprie possibilità. C’è una fatica triste che appesantisce il nostro cuore e una gioiosa. Ognuno che fa discernimento, illuminato dalla Parola di Dio, impara a distinguere lo spirito maligno che lo provoca e lo stressa con i pensieri cattivi e lo Spirito Santo che invece anima la speranza, motiva la fiducia, concretizza la carità.
È lo stesso Spirito che ci istruisce nel saper dosare il nostro respiro, le nostre forze, perché non andiamo in affanno ma facciamo ciò che è umanamente possibile qui e ora. Il cristiano dal cuore sempre in servizio non è colto alla sprovvista dalle difficoltà perché, amando con tutto il cuore, lo rende sempre più forte e resiliente.