…Alla fine dell’anno liturgico, come ad ogni fine anno, facciamo un bilancio, un resoconto… ma anche dei propositi. E la Chiesa, con questo vangelo, ci aiuta a centrare la nostra vita di fede… ad andare all’essenziale: la santità.
Come spiegare in termini ancora più semplici la santità? Perché sono chiamato alla santità? La risposta è molto semplice: essere santi significa essere felici… vivere in pienezza la vita. E oggi ci viene ricordato come.
Mi piace interpretare le celebri opere di misericordia corporale, quelle descritte nel vangelo di oggi, sia in chiave letterale che in chiave esistenziale. In un modo o in un altro, alla fine, ciò che è necessario fare è essenzialmente Amare… servire… “vedere” l’altro… i suoi bisogni, le sue necessità. Per fare questo occorre “uscire” da sé per vedere e incontrare l’altro.
Di seguito le opere di misericordia in chiave “esistenziale”:
– Dare da mangiare agli affamati: l’incontro con te sfama l’altro? Chi ti incontra… se ne va nutrito? È arricchente la tua amicizia?
– Dare da bere agli assetati: l’incontro con te è ristoratore? Confortante? Sei cercato per la tua capacità di sollevare le persone… di ascoltarle… di accoglierle?
– Accogliere lo straniero: con chi ti relazioni? Solo con quelli che la pensano come te? Come ti rapporti con chi è diverso da te? Con chi è lontano dal tuo mondo? Con chi a pelle o per un motivo ti fa antipatia?
– Vestire i nudi: che rapporto hai con la fragilità (nudità) dell’altro? con i problemi… con i vizi… con i peccati… con il male dell’altro? e non solo con chi si riesce ad aprire per raccontarti le sue fragilità, ma soprattutto con le fragilità dell’altro che tu hai saputo… di cui ti sei accorto… che ti hanno raccontato?
– Visitare i malati: come ti comporti davanti alla malattia dell’altro? fuggi? ti tiri indietro? ti rendi presente? Sei invadente? Condividi il dolore e la sofferenza? Con la scusa della discrezione non ti fai sentire?
– Visitare i carcerati: tante persone non sono libere… sono schiave di qualcosa… come ti relazioni con loro? Sai vedere le catene dell’altro… sai ascoltare il loro sordo grido di aiuto? Sai mostrarti disponibile per aiutare l’altro?
Come già detto… la santità è alla portata di tutti… Gesù non ci vuole guaritori o persone capace di risolvere ogni problema… ma solamente attenti all’altro… e presenti nella loro vita. Questo è il primo passo dell’amore… del servizio… della santità… della felicità, perché c’è più gioia nel donare che nel ricevere!
Leggi altri commenti al Vangelo del giorno
AUTORE: Don Antonio Mancuso PAGINA FACEBOOK
Image by blenderfan from Pixabay