Luca ci presenta l’equivalente della parabola dei talenti che già abbiamo ascoltato da Matteo domenica scorsa. Un un re che dona tutta la sua ricchezza ai suoi servi per farla fruttificare per metterla all’opera.
E questo lo fa partendo, lasciateli liberi di gestire come meglio credono questa ricchezza certo che al suo ritorno ritroverà la sua ricchezza moltiplicata. Ma non è così per tutti. questo re si rente conto al suo ritorno che c’è qualcuno che non ha fatto fruttificare la sua ricchezza, qualcuno che non è rimasto fedele alla fiducia ricevuta, all’amore ricevuto… qualcuno che non voleva che questo re regnasse nella sua vita.
Fuori da metafora la ricchezza che riceviamo ogni giorno dal Signore è il suo amore, la sua misericordia, la sua Grazia, e il suo Spirito, è la forza di vivere, la sua Provvidenza.. tutto questo è la ricchezza. Come gestiamo questa ricchezza? Come pensiamo di vivere giornalmente con la presenza di Dio dentro di NOI? Come accettiamo la signoria di Dio nella nostra VITA?
La paura di un Dio giudice o di un Dio diverso da quello che ci ha rivelato Gesù di Nazareth ci BLOCCA, e ci fa uscire fuori dal progetto di Dio. Una vita fuori da questo progetto non serve a niente e a nessuno: la parabola ce lo dice bene nel suo finale. Oggi considero tutta la ricchezza che ogni giorno il Signore mi dà.
Che cosa ne faccio di questa ricchezza? A quale altra ricchezza io attingo per sentirmi felice? Qual è la ricchezza che cerco nel mondo e non mi rende felice? Quanto condivido con gli altri la ricchezza di amore ricevuta da Dio in termini di accoglienza, mitezza, misericordia, pazienza, benevolenza, gioia, amore ? Su questo il Signore mi chiederà conto.
Sarò anche io il servo buono e fedele che ha riprodotto nella sua vita l’immagine di Dio?
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade