«Gesù camminava davanti a tutti salendo verso Gerusalemme».
Luca ci invita a riflettere su alcuni atteggiamenti tipici del discepolo, chiamato “servo buono e fedele”. Gesù non raccomanda una fedeltà generica né una bontà comune, ma una fedeltà che si concretizza nell’obbedienza alla volontà del Padre e una bontà che si manifesta nella totale disponibilità.
Fedeltà e bontà sono due aspetti di una sola personalità che si qualifica non certo per le qualità morali di chi la vive, ma per il dono di grazia ricevuto e per il desiderio costante di vivere secondo la volontà di Dio. Tutto questo lo ritroviamo nell’ultimo versetto del Vangelo: Gesù si avvia a Gerusalemme, lì dove si abbandonerà alla volontà del Padre facendosi servo buono e fedele di tutti.
È lui per primo che farà fruttare ciò che gli ha dato il Padre e per questo ci chiede tanto: perché molto di più ci ha donato.
Buon cammino, insieme.
Fonte: don Ivan Licinio su FB