Ma il figlio dell’uomo quando verrà troverà la fede sulla terra? Gesù fa tutto un discorso attraverso la parabola per porre in definitiva questa domanda ai suoi uditori. La domanda verte su due direttive: la Fede e la seconda venuta di Gesù. Gesù verrà di nuovo sulla terra per riportarci a lui.
Chi troverà? Cosa troverà… degli sconosciuti, degli stranieri? O troverà dei figli, dei fratelli, degli amanti, in definitiva, che lo hanno atteso con la Fede operosa con la speranza certa, e con l’amore creativo? La fede proporziona la nostra preghiera :più piccola e fragile è la fede, più piccola e fragile è la nostra preghiera.
La parabola ci pone anche sull’orizzonte della venuta definitiva di Gesù, a cui nessuno pensa. Ma c’è una venuta quotidiana, quella nella sua Parola. Lì Egli dialoga con noi, amandoci. Lì nasce la preghiera come risposta a tanto amore. Datemi un uomo di preghiera, diceva S. Vincenzo de Paoli, e questi solleverà il mondo.
Sì, la preghiera è la potenza dello Spirito del Risorto in noi che arriva al cuore di Dio e lo commuove. E po’ c’è la venuta nell’Eucaristia celebrata e adorata… E poi ancora egli viene nei poveri che incontriamo nei quali Egli si è riconosciuto. Riconoscerlo ogni giorno in queste tre “accoglienze”… Significa pregare sempre, senza stancarsi.
E capirne la necessità.
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade