Le domande sulla morte, su quello che ci sarà dopo la vita creano spesso in noi un senso di debolezza e precarietà. Oggi il linguaggio di Gesù, del resto, può incutere timore e non sembra aiutarci – eppure ci rende anche consapevoli che la scelta per il Regno non è qualcosa di indifferente, di innocuo.
Gesù ribadisce che la fine arriva all’improvviso, sarà una sorpresa per ognuno. Una sorpresa che si abbatte contro le nostre idee sulla vita e sulla nostra quotidianità. Siamo spesso preoccupati a organizzare le nostre giornate e i nostri impegni “passo dopo passo”… Oggi Gesù ci ricorda di pensare anche all’ultimo passo.
Oggi potrebbe essere interessante quindi fermarci e pensare al giorno nel quale il Signore verrà per me, riflettendo sull’attesa di questo appuntamento definitivo con Dio. Capita spesso che il nostro sguardo sia concentrato soltanto sul presente e ci faccia perdere il senso dell’attesa, che è allo stesso tempo bello e necessario e ci aiuta anche a superare le contraddizioni del momento.
Proprio grazie a questo dono, la paziente capacità dell’attesa, anche nelle azioni quotidiane possiamo trovare quel “di più” di spesso non riusciamo a vedere. Quel di più che è dono, amore, presenza.
Domenico Pugliese
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato