don Fabio Rosini – Commento al Vangelo di domenica 15 Novembre 2020

Il biblista don Fabio Rosini commenta il Vangelo di domenica 15 Novembre 2020, da Radio Vaticana (per il file audio) e dalle pagine di Famiglia Cristiana.

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La volontà di Dio è portarci alla gioia

C’è un piccolo malinteso da chiarire a riguardo della parola talento, divenuta sinonimo di qualità personali o capacità specifiche del singolo. C’è il talento artistico, per esmpio, e altri tipi di doni, latenti o patenti nelle persone.

Ma nella parabola dei talenti, questi ultimi sono i beni del padrone, non le carat-teristiche dei servi. Il padrone consegna i talenti – questo sì – «secondo le capacità di ciascuno», ed è qui che probabilmente è slittato il senso, ma i talenti restano del padrone e infatti lui ne chiede conto.

Ma qual è il tema in ballo? Se la parabola delle dieci vergini della domenica precedente riguardava coloro che erano chiamati a entrare nella relazione con il Signore, con lo Sposo che introduce nella sua festa, nella parabola dei talenti si parla di coloro che, entrati al servizio del Signore, ricevono un compito, una missione. Ognuno secondo le sue caratteristiche si vede affidata una porzione dei beni del padrone, per servirsene e metterla a frutto.

I primi due servi interpellati al ritorno del padrone presentano una corrispondenza rispetto alla missione ricevuta: cinque talenti fruttano altrettanti talenti, e così due ne producono altri due. Il padrone dice a entrambi: «Sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone».

Sia detto per inciso: un talento corrispondeva a 33 kg d’oro. Una ricchezza enorme. Infatti questo è un padrone ricchissimo, e sta consegnando quel che ha, e ha molto. Eppure secondo lui queste ricchezze sono “poco”. C’è molto di più di cinque talenti (165 kg d’oro): la gioia del padrone. Quello è il “molto”.

Ma c’è il terzo servo, quello che ha ricevuto un talento, che fa uno strano discorso: «Ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra». Non ha usato i beni ricevuti per paura. E spiega il motivo di questa paura: «So che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso». [… continua su Famiglia Cristiana …]

 

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