Le parole con cui Gesù risponde ai farisei hanno un sapore un po’ enigmatico. In realtà Gesù desidera far riflettere sul fatto che tante volte ci aspettiamo che la presenza di Dio sia segnata da fatti straordinari, e non ci accorgiamo che Lui è già nelle nostre vite, però in una maniera semplice: «non viene in modo da attirare l’attenzione». Dio si fa presente nelle nostre relazioni, nella comunità cristiana, nel lavoro quotidiano. Tutti questi sono luoghi per incontrare concretamente il Signore e vivere il Vangelo. Non sempre sono luoghi facili, però proprio lì il Signore ci chiede di incontrarLo e seguirLo.
Il Signore quindi non ci chiede di cercarlo chissà dove o chissà come e ci mette anche in guardia da chi alza troppo la voce proclamando di averlo trovato. Chi vive il proprio cammino cristiano quotidianamente, con discrezione, cercando sinceramente Dio senza troppo rumore di fatto rappresenta un grande esempio. E se si aprono gli occhi ci sono persone così, che testimoniano la presenza del Regno di Dio. Sono i “santi della porta accanto” di cui parla Papa Francesco. Questi sono le persone che ci indicano il vero cammino da seguire.
Il Vangelo poi si conclude con l’immagine della folgore. Non va forse in contraddizione con questa immagine di un Regno di Dio già presente, ma in una maniera discreta e silenziosa? Forse qui il Signore vuole mettere più l’accento sulla vigilanza. La folgore passa veloce. È fondamentale essere vigilanti per vederla. Così per cogliere l’azione del Regno di Dio bisogna avere occhi ben aperti e allenati, per non rischiare di perdere l’occasione di incontrare questo Signore che si fa presente nella nostra vita quotidiana, tante volte in maniera inaspettata, nei fatti semplici.
Daniele Ferron SJ
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato