Missio Ragazzi – Commento alle letture di domenica 15 Novembre 2020 per giovani

821

Il Signore ci propone di vivere una vita attiva, una vita viva! Come è possibile? Se sono vivo, perché o come potrei vivere da morto? Il Vangelo ci aiuta a capire la differenza, anzi ci insegna a scoprire la differenza fra una vita vissuta bene, cioè una vita vissuta per gli altri, oppure una vita che è morta perché è morto il rapporto con gli altri…

La parabola descrive la consegna di ricchezze materiali da parte di un uomo ricco, un uomo che si prepara ad un lungo viaggio, lontano dunque dai suoi affari per molto tempo. Chiama i suoi servi ed affida le ricchezze: “A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, secondo le capacità di ciascuno”.

E’ descritta l’operosità dei primi servi che hanno lavorato con le loro mani, mentre un servo malvagio e pigro si autodenuncia: “Ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuotalento sotto terra: ecco ciò che è tuo”. Quell’uomo non ha vissuto ciò che era stato consegnato dal proprietario con tanta fiducia. Le sue mani non hanno fruttato nulla, forse non hanno fatto male, ma nemmeno del bene.

Ecco la decisione che spetta a tutti: non è assolutamente sufficiente non aver fatto male, occorre agire per gli altri, a favore dei fratelli, perché la nostra pigrizia ci meriterà il rimprovero nel giudizio: Sei malvagio e pigro! Verifichiamo dunque la nostra fede (se viva ed appassionata oppure pigra e spenta, cioè già morta).

Commento a cura di don Valerio Bersano – Segretario Nazionale Missio Ragazzi

FONTE: Missio Italia