Dedicazione della Basilica Lateranense: non ridurre la fede a fare
Se ci pensate, ancora oggi – nella cristianità – ci sono luoghi nei quali non ci si rende conto se ci si trova in un luogo di preghiera o in un mercato, dove con la scusa dello spirito si batte cassa ad ogni angolo, ad ogni colonna. Candele, libri, Messe cantate, benedizioni di auto, pseudo esorcismi di frati che si improvvisano santoni.
Tutto ha un prezzo, anche l’andare in bagno. È chiaro a tutti che la Chiesa non produce soldi ed è doveroso da parte dei fedeli cooperare al sostentamento dei sacerdoti, alla bellezza del culto, all’aiuto dei poveri. Ma bisogna far sempre molta attenzione ad evitare di trasformare la nostra fede in Gesù in una macchina da soldi.
Abbiamo bisogno di spiritualità, abbiamo bisogno di una interiorità forte, abbiamo bisogno – per altro – di permettere a Gesù di costruire in ciascuno di noi l’univo vero tempio in cui lui desidera abitare: la nostra coscienza. Ma non pensiate che questo accade solo a noi uomini tra virgolette “religiosi”: pensa alla tua appartenenza alla Chiesa. Curi il tuo spirito e la tua preghiera?
Partecipi alla chiesa soltanto per le attività che mette in atto, come se fosse una pro loco o il circolo dei pensionati? il tuo essere cristiano coincide soltanto con il “fare” iniziative”? O il principale alimento della tua vita è quel personalissimo rapporto con il mistero che avviene soltanto quando davvero permettiamo a Gesù di costruire in noi il suo vero tempio?
AUTORE: don Marco ScandelliSITO WEB CANALE YOUTUBE