Sr. Palmarita Guida – Commento al Vangelo del 3 Novembre 2020

L’esistenza di Dio è l’amore. E l’amore non può sussistere senza offrirsi, senza donarsi. È il senso di questa parabola che Gesù racconta ai suoi uditori. Il regno di Dio è l’amore che si dona, per questo nella parabola il padrone ordina ai servi di costringere addirittura ad entrare nel suo palazzo per la cena chiunque trovassero per strada…  questo è il senso.

L’amore è vero ed autentico perché si dona. Possiamo riflettere sul nostro modo di amare e su quello che noi intendiamo per amore. Se il nostro amore non si offre, non si dona agli altri dobbiamo dubitare che sia amore autentico. Potremmo chiamarlo con qualsiasi altro nome, ma non con il nome “amore” . Si potrebbe obiettare che l’amore non costringe nessuno ricambiare. Ma non è questo il senso della parabola.

Qui Gesù ci fa capire che il vero amore, quello di Dio, si dona sempre, si offre sempre a chiunque, a tutti… l’amore di Dio non si spaventa dei nostri peccati, dei nostri fallimenti, delle nostre meschinità. L’amore di Dio ha bisogno di donarsi. È l’uscita da sé di Dio verso l’umanità. Il cibo vero che si assapora, che si gusta nel regno di Dio già qui in terra, è l’amore. Un amore che si dona un amore che soffre, un amore nato nel crogiolo del proprio cuore, dalle ceneri del nostro egoismo.

Amare così come Gesù ci indica significa costruire il Regno non solo, ma vivere il Regno di Dio dentro di noi, significa lasciare spazio a questo Regno dentro di noi. In ultima analisi significa vivere come Dio, in Dio, con Dio. Il Regno di Dio siamo noi ogni volta che amiamo “da Dio”.


A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade 


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