«Quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una chioccia i suoi pulcini sotto le ali».
Gesù, pur paragonandosi ad una chioccia, non ha paura di quella volpe di Erode perché vive in un’altra dimensione. Erode è un politico: calcola; esercita il potere, si sente Dio. Gesù no, lui è Dio e il suo potere è l’amore. Anche se se che la volpe ha la meglio sulla chioccia, Gesù deve compiere un gesto, l’ultimo, il più drammatico e scandaloso: il dono di sé totale e definitivo.
Lo fa per amore, lo fa perché Gerusalemme – e noi – siamo duri di cuore, duri di cervice. Non sappiamo riconoscere la visita di Dio. E se la riconosciamo, obiettiamo che questo Dio non ci aggrada. Quando capiremo chi è davvero Dio? Quando la smetteremo di immaginarlo nelle nuvole, severo come una divinità da rispettare? Dio è una chioccia che vuole raccoglierci sotto le sue ali. Dio di tenerezza e di misericordia. Che è disposto a morire per manifestare la sua vera natura.
Questa è la misura dell’amore di Dio per noi. E saperci così amati non può non cambiarci la vita.
Buon cammino, insieme.
Fonte: don Ivan Licinio su Facebook