Come la settimana scorsa (cf. IN FACCIA [Mt 22,15-21 โ ยซRendete dunque a Cesare quello che รจ di Cesare e a Dio quello che รจ di Dioยป]), anche questa domenica il Vangelo potrebbe rendere facile facile la vita allโomileta, ovvero potrebbe consentire di raccontare la โclassicaโ omelia.
Infatti, quante volte abbiamo ascoltato, commentato o sentito commentare, il nucleo portante della pericope odierna, ovvero la seguente pronunzia di Gesรน: ยซAmerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. [โฆ] Amerai il tuo prossimo come te stessoยป (Mt 22, 37.39)?
Che altro vogliamo dire?
Tra lโaltro, fin dalle prime lezioni di catechismo, oltre a mettere a memoria queste due affermazioni di Gesรน, abbiamo imparato a dire col Signore stesso pure lโultima frase del Vangelo odierno: ยซDa questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profetiยป (Mt 22, 40), ovvero: ยซDallโosservanza di questi due comandamenti dipende la โbuonaโ riuscita della nostra vita, tanto nei suoi precetti, quanto nelle sue applicazioniยป.
Molto bene!
Tante chiacchere, invero, non servono; nรฉ tanti scavi esegetici: magari, infatti, riuscissimo ad applicare letteralmente queste indicazioni letterali di Gesรน.
Tuttavia, come al solito, andando al testo originale greco (continuiamo a rimarcare come anche la comprensione immediata sia anchโessa valida; ma come anche necessario sia lโapproccio esegetico e di iniziazione alla Parola di Dio), la nostra attenzione รจ stata attirata dal verbo dellโultimo versetto pocโanzi citato:
ยซDa questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profetiยป (Mt 22, 40).
Il termine ยซdipendonoยป in greco รจ krรฉmatai, coniugato da kremรกnnumi.
Esso letteralmente vale: ยซappendere/pendere/essere appesoยป.
Dato atto di quanto, proponiamo una versione letterale dellโintero versetto in questione, considerando anche altre sfumature:
ยซIn questi i due comandamenti tutta la Legge รจ appesa e i Profetiยป.
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Ebbene, tale traduzione ci porta ad un โoltre il versettoโ che suscita un interesse alquanto particolare.
1 โ Partiamo dai due nomi ยซla Leggeยป e ยซi Profetiยป.
Rilevante, dapprincipio, notare una sottigliezza.
La scrittura greca classica, ovvero quella koinรจ in cui รจ stato scritto il Nuovo Testamento, non ha maiuscole e minuscole come รจ dโuso tra noi, nella stesura delle nostre lingue correnti: il greco classico/koinรจ รจ redatto tutto e solo in maiuscolo (es. ฮฮฮฃฮฮฅฮฃ [ยซGesรนยป]), dato che la versione minuscola (es. แพฟฮฮทฯฮฟแฟฆฯ [ยซGesรนยป]) si sviluppa progressivamente allโincirca nella seconda metร del I millennio d.C.
Perciรฒ, quando nella traduzione evangelica che leggiamo in italiano (o nelle varie odierne trasposizioni greche del Vangelo), la quale adopera (le quali adoperano) i criteri โmaiuscola-minuscolaโ cosรฌ come appartengono al nostro usus scribendi, troviamo un termine che รจ scritto con la maiuscola, questo รจ un intervento del traduttore, il quale considera quella data parola โdegnaโ della maiuscola.
Ebbene, nella traduzione italiana (CEI 2008) del passo evangelico odierno, tanto ยซLeggeยป quanto ยซProfetiยป sono con la maiuscola.
Per quale motivo?
In primo luogo, possiamo considerare lโuso della maiuscola per questi due nomi, dato il fatto che per il popolo ebraico, sia al tempo di Gesรน che ad oggi, ยซla Leggeยป e ยซi Profetiยป erano e sono a fondamento della fede.
Inoltre, sempre rimanendo in ambito ebraico, ยซla Leggeยป era ed รจ personificata in Mosรจ (รจ a simbolo di Mosรจ e viceversa), mentre ยซi Profetiยป vengono ricapitolati nella figura di Elia (sono a simbolo di Elia e viceversa).
Non viene in mente al lettore un episodio evangelico in cui vโรจ la presenza di Mosรจ ed Elia?
ยซE [Gesรน] fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillรฒ come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco, apparvero loro Mosรจ ed Elia, che conversavano con luiยป (Mt 17, 2-3).
In merito allโepisodio della cosiddetta โTrasfigurazione di Gesรนโ molto si discute in ambito esegetico, anche circa il valore e le figure tanto di Mosรจ come di Elia.
2 โ Proviamo a collegare alla Trasfigurazione il Vangelo odierno.
E tale collegamento ci รจ consentito proprio dal verbo che abbiamo sopra indicato: ยซdipendonoยป ovvero kremรกnnumi (ยซappendere/pendere/essere appesoยป).
Ebbene, questo stesso verbo viene adoperato nel seguente estratto degli Atti, passo in cui Pietro, insieme agli apostoli, risponde allโinterrogazione rivolta dal sommo sacerdote:
ยซIl Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesรน, che voi avete ucciso appendendolo (kremรกsantes) a una croceยป (At 5, 30).
Il verbo kremรกsantes di At 5, 30 รจ sempre coniugazione da kremรกnnumi, come il giร menzionato krรฉmatai (ยซdipendonoยป) di Mt 22, 40.
ร molto interessante, dunque, poter intus-legere (ยซscovare sottoยป) un profondissimo sillogismo tra ยซla Leggeยป e ยซi Profetiยป (nomi connessi a krรฉmatai [ยซdipendonoยป]) e Gesรน stesso (appeso [kremรกsantes] alla croce), ovvero poter cristallizzare nellโ โAppesoโ per eccellenza, ยซla Leggeยป e ยซi Profetiยป, anchโessi, come visto sopra, โappesiโ.
Difatti, se per il popolo ebraico ยซla Leggeยป e ยซi Profetiยป erano e sono identificati e fissati nelle figure di Mosรจ ed Elia, ecco che Gesรน giunge a compiere lโAntica Alleanza, riassumendo in sรฉ Mosรจ ed Elia; catalizzando nella sua persona la completezza e la pienezza, nella Nuova Alleanza, de ยซla Leggeยป e ยซi Profetiยป (cf. TENDI LA TUA MANO E METTILA NEL MIO FIANCO).
3 โ Proseguendo lungo tale percorso, sussurratoci dalla ghรฉzera shavรก appena indicata (cf. VENUTA LA SERA: ยซQuesta circonlocuzione ebraica [ghรฉzera shavรก] rappresenta propriamente una tecnica ermeneutica adoperata dai rabbini: se una parola o una frase appare in due brani della Scrittura, codesti due brani, in cui sono presenti le due parole o le due frasi, sono tra loro in stretta relazione e in diretto collegamento; e quello che vale nellโuno si ricalca e si applica nellโaltroยป), ovvero dallโuso del verbo kremรกnnumi (ยซappendere/pendere/essere appesoยป) tanto in At 5, 30 quanto nel Vangelo di oggi (Mt 22, 40), risulta interessante far notare ancora un aspetto.
Riprendiamo la traduzione letterale resa sopra di Mt 22, 40:
ยซIn questi i due comandamenti tutta la Legge รจ appesa e i Profetiยป.
Tali ยซdue comandamentiยป, esattamente per bocca di Gesรน, sappiamo che sono ยซAmerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. [โฆ] Amerai il tuo prossimo come te stessoยป (Mt 22, 37.39).
ร rilevante come il primo comandamento abbia una traiettoria verticale (amare Dio), mentre il secondo sia proiettato ad un fondo orizzontale (amare il prossimo).
ยซVerticaleยป ed ยซorizzontaleยป: non alludono fortemente proprio alla ยซcroceยป (data da un palo verticale e da uno orizzontale), nome (e tema) presente esattamente nel versetto degli Atti che stiamo considerando in parallelo col Vangelo odierno? Infatti:
ยซIl Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesรน, che voi avete ucciso appendendolo a una croceยป (At 5, 30).
Mettiamo, quindi, in rilievo schematicamente i parallelismi sin ora indicati, facendoci aiutare dai colori.
Mt 22, 40: ยซIn questi i due comandamenti tutta la Legge รจ appesa e i Profetiยป.
At 5, 30: ยซIl Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesรน, che voi avete ucciso appendendolo a una croceยป.
4 โ Chiudiamo, ritornando alla Trasfigurazione (Mt 17, 1-9).
Questo straordinario ed emblematico episodio, tanto reale quanto paradigmatico, tanto storia quanto kรฉrugma (ยซproclama di Salvezzaยป), รจ collocato allโinterno dei cosiddetti โtre annunci della Passione e Risurrezioneโ (primo annuncio: cf. Mt 16, 21-23; secondo annuncio: cf. Mt 17, 22-23; terzo annuncio: cf. Mt 20, 17-19).
Ebbene, anche la pericope di questa domenica, o meglio anche il versetto di Mt 22, 40 contenuto nella pericope odierna, alla luce di quanto abbiamo detto, potrebbe inserirsi in questo contesto, e potrebbe essere considerato un โquarto annuncio della Passione e Risurrezioneโ, poichรฉ nelle dissolvenze che abbiamo colto, sembra mirare decisamente proprio agli eventi che dovranno accadere in quella Pasqua gerosolimitana.
Il lettore attento domanderร : ยซNel versetto di Mt 22, 40, in base al tracciato esegetico proposto, abbiamo potuto ritrovare la Passione, ovvero abbiamo potuto rintracciare un richiamo alla croce. Tuttavia manca il richiamo alla Risurrezione. Quindi non puรฒ essere considerato quale โquarto annuncio della Passione e Risurrezioneโยป.
Ebbene, la risposta a tale acuta domanda, la si trova sempre nei nomi ยซla Leggeยป e ยซi Profetiยป.
Non abbiamo detto che tali sostantivi si possono identificare con Mosรจ ed Elia?
E non รจ forse vero che tanto Mosรจ (cf. Dt 34, 6: ยซNessuno fino ad oggi ha saputo dove sia la sua tombaยป) quanto Elia (cf. 2Re 2, 11: ยซMentre continuavano a camminare conversando, ecco un carro di fuoco e cavalli di fuoco si interposero fra loro due. Elia salรฌ nel turbine verso il cieloยป) hanno avuto rapporti โparticolariโ con la morte?
E chissร (quanti esegeti se lo chiedono: ma tanto, in questa vita, non lo sapremo mai!): perchรฉ non ipotizzare che il dialogo tra Gesรน, Mosรจ ed Elia (cf. Mt 17, 3: ยซEd ecco, apparvero loro Mosรจ ed Elia, che conversavano con luiยป), fosse proprio incentrato sulla Passione e Risurrezione (cf. QUI)?
Per gentile concessione di Fabio Quadrini che cura, insieme a sua moglie, anche la rubrica ALLA SCOPERTA DELLA SINDONE: https://unaminoranzacreativa.