E’ “ impazzito “ Gesu’.
E’ il primo pensiero che potrebbe insorgere ad una superficiale lettura del testo.
Cristo, che parla sempre di comunione, di unione, ci dice che non è venuto a portare pace ma “ divisione “, a metterci uno contro l’altro, anche all’interno dello stesso nucleo familiare ( “ padre contro figlio, madre contro figlia, etc.…. “ )
L’attenta meditazione del brano ci fa invece comprendere il vero messaggio che Gesu’ vuole oggi consegnarci.
Per capirlo bisogna partire dal primo versetto, in cui il Maestro dice: “ Sono venuto a gettare fuoco sulla terra e quanto vorrei che fosse già acceso “.
Fuoco.
E’ il simbolo della forza, della passione, dell’ardore.
Il Signore ci richiama e ci dice che la sua Parola è fuoco, è qualcosa che, quando la si ascolta in profondità, brucia dentro e ti spinge a cambiare completamente la tua vita perché appassionato, innamorato di cio’ che hai ascoltato.
Se ti fai prendere dal fuoco e cambi, quale sarà il risultato?
La “ finta pace “, la “ quiete apparente “ che ti circonda, d’incanto sparisce e lascia il posto alla divisione.
Gli altri, infatti, coloro che ti volevano omologato al “ comune sentire “, al “ cosi’ fan tutti “, non ti riconosceranno più e ti respingeranno perché non sarai più “ addomesticabile “, “ soggiogabile “.
L’uomo “ appassionato “ viene visto con ammirazione dai “ lontani “, perché è piacevole ascoltarlo ( o, meglio “ sentirlo “ ), per poi lasciare il tutto ad una dimensione intellettuale senza incidenza sul pratico; coloro i quali gli sono vicini lo vedono invece con “ terrore “ perché, in nome di quella passione, non compie più scelte “ di comodo “ ma prende decisioni basate esclusivamente sulla Verità appresa dalla Parola.
Questo cambiamento spaventa e, quindi, crea divisione.
“ Non ti riconosco più; non sei più quello di una volta “.
Quando ci sentiamo dire queste frasi dai nostri congiunti pensiamoci bene perché possono significare due cose: o che siamo cambiati perché siamo “ impazziti “ e ci siamo persi dietro al peccato o che siamo diversi perché talmente “ innamorati della Parola “ da essere pronti a buttarci nel fuoco per lei conformando ad essa la nostra vita.
In questo secondo caso non preoccupiamoci, anzi, accettiamo con gioia il respingimento e la divisione, perché saranno la prova della nostra reale conversione.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.
A cura di Fabrizio Morello