Chissà che espressione aveva in volto Gesù mentre diceva queste parole ai suoi discepoli, quando li guardava negli occhi increduli ed intimoriti. Come sarebbe stato sentire dire queste parole a Gesù, osservarlo mentre preannunciava quello che sarebbe stato il suo futuro e quello di coloro che intendono seguire la via del Vangelo. Tante volte nei brani precedenti ha ripetuto “non abbiate paura”.
Ciò che Gesù vuole, lo costringe a passare attraverso ciò che non vuole. La risurrezione viene dopo la morte: lui stesso sarà diviso tra un desiderio e un’angoscia, fino a stillare sangue.
In altri tempi (da sempre) e in altri luoghi (anche oggi) ci sono ancora cristiani che pagano con il sangue la loro fedeltà al Vangelo di Gesù che genera incomprensione e contrato da parte di chi vuole gli uomini schiavi invece che figli. Anche nella mia vita, sebbene in maniera più velatamente nascosta, mi trovo a combattere contro una cultura, un’ideologia che spesso alberga addirittura dentro di me o nelle persone più care che mi porta a dover scegliere se essere radicato (diverso da radicale) in Gesù oppure prestarmi comodamente al quello che vive/fa la massa.
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