Cuore e mani aperte
Mercoledì della XXIX settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)
Gesù paragona il Padre al padrone di casa che è attento perché i suoi beni non vengano trafugati dai ladri. Ciò che non viene curato si perde, ciò di cui non si ha attenzione diventa proprietà di altri. Attenzione però a non lasciarci prendere dalla paura del “ladro” il quale ci tiene sempre sotto osservazione per sfruttare le nostre debolezze e disattenzioni per approfittarne. La paura del nemico, e di quello che può farci, ci distrae da quello che è necessario fare per essere più forti di lui. La forza del padrone di casa è l’amore e la dedizione, mentre il nemico fa leva sulla preoccupazione e l’ansia che ci indebolisce.
L’immagine della casa evoca la comunità degli uomini, cioè la Chiesa, ovvero la famiglia il cui capo è Gesù Cristo. Lui ci insegna che l’attesa feconda non è quella che si carica di tensione e paura del nemico, ma quella che si traduce in attenzione e premura verso i fratelli. L’amministratore fedele e prudente è il discepolo che, consapevole di non essere il padrone ma un servo, vive l’attesa dell’incontro con Gesù prestando attenzione alla voce dello Spirito, che parla al cuore rivelando la volontà di Dio, e aprendo gli occhi sulla realtà in cui vive per discernere le scelte opportune al fine di venire in aiuto ai fratelli che sono nel bisogno. Solo tenendo vivo nel cuore il ricordo della Parola di Dio si è capaci di avere a cuore il bene di coloro la cui vita è affidata alle nostre cure.
Ci sono incarichi di responsabilità che sono dati non per merito ma per dono; più sono i doni maggiore è l’impegno. Il dono è segno della fiducia di Dio in noi, perché ciò che è donato è affidato. L’affidamento non riguarda cose ma persone, perciò il valore del dono è maggiore quanto lo è quello del servizio offerto con responsabilità e dedizione. Quanto più grande è l’impegno richiesto tanto più intenso e profondo deve essere il rapporto con Dio perché il servizio sia veramente fecondo.
Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!
Commento a cura di don Pasquale Giordano
La parrocchia Mater Ecclesiae è stata fondata il 2 luglio 1968 dall’Arcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirà ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di età… [Continua sul sito]