Dopo la parabola dei vignaioli omicidi Gesù risulta essere particolarmente odiato dalle autorità religiose del Tempio. Il suo parlare fa riferimento continuo alla sua missione, che è quella di offrire Salvezza e richiamare tutti a cercare il Signore con cuore libero da odio. Nel racconto Dio è il re, il banchetto di nozze è la felicità che cresce man mano che si accoglie Gesù quale Messia.
I servi inviati dal re ai crocicchi delle strade sono i profeti e poi saranno gli Apostoli, mentre gli invitati che li trascurano o li oltraggiano sono anche qui le stesse autorità religiose e molti del popolo.
Quelli chiamati per strada sono i peccatori e i pagani, mentre l’incendio della città è la rovina di Gerusalemme (avvenuta storicamente al tempo della deportazione a Babilonia, ma che si ripeterà nel 70 dopo Cristo, e forse era già avvenuta quando gli evangelisti scrivevano!).
L’abito da indossare per non sbagliare tutto nella vita è Gesù Cristo, perché nel momento del nostro battesimo ci è stato detto che il Vangelo vissuto dovrà essere il nostro vestito, “portato senza macchia per la vita eterna”.
Tutto sembra cambiare nel momento del giudizio ultimo, ma sorprende la conclusione che pare proprio invitarci tutti a riflettere: “Molti sono chiamati, ma pochi eletti”, come dire: tu che ascolti, dove ti poni? Credi ed accogli Gesù che ti rivela l’amore e la premura del Padre, cioè l’Eterno?
Commento a cura di don Valerio Bersano – Segretario Nazionale Missio Ragazzi
FONTE: Missio Italia