Gesù manda i suoi discepoli in missione, ma, cosa più interessante è che il Vangelo non ci fornisce informazioni sui luoghi in cui li manda. Si potrebbe dire che li manda con la missione: ” In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. … Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno…
Non andate di casa in casa”. e aggiunge: “Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”». Questa missione non significa che dovremmo lasciare il nostro paese, ma piuttosto portare la pace là dove ci troviamo, guarire le persone che soffrono di solitudine faccendoci vicini a loro, guarire tutti coloro che soffrono dalle ferite del odio e del disprezzo, dal abbandono e della depressione.
Siamo inviati a preparare ogni anima per incontrare Gesù e per dirle la parola di speranza: “Il regno dei cieli è vicino”. sempre e ovunque, questo include la nostra quotidianità. Ci viene data la responsabilità, ma anche tutta la grazia di cui abbiamo bisogno per farlo. Così Gesù dice: “non portate borsa, né sacca, né sandali…”
Non abbiamo bisogno di armarci con le nostre capacità, ma con il suo amore provvidenziale. Nessuno tranne noi può fare ciò che siamo chiamati a fare, nemmeno Gesù. Non dobbiamo più aspettare una chiamata speciale dal cielo, perché ogni luogo e tempo ci aspetta per essere un segno visibile di Dio.
Commento a cura di fra Mario Berišić OFMCap