Contemplazione IV

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C’è un tempo in cui si tenta inutilmente

di riempire le crepe con un soffio.

Quando sorridi disperatamente,

è inevitabile –

senti

che dentro di esse c’è già

un castello di sabbia,

una chiesa con angeli piccoli e di nessuno ancora

e la patria di tutte le preghiere

calligrafiate per trequarti

e sospirate

per l’ultimo

iconico passo tra la polvere e la neve:

“Pietà di me, Signore, abbi pietà di me”

sono così

vicini

e separati

gli attimi sepolti nell’alto degli sguardi

toccati da una sola parola

Ramona Anamaria Secrieru