«Chi non è contro di noi è per noi».
Non ci comportiamo tanto diversamente dagli apostoli nel Vangelo di oggi quando nelle nostre comunità discriminiamo le opere degli altri solo perché non si comportano secondo quei rigidi schemi mentali che ci siamo inventati per disciplinare il servizio alla comunità. Se il cristianesimo non è sinonimo di accoglienza allora è solo un’ideologia.
Non siamo nessuno per giudicare il modo di fare di Dio perché Egli interviene liberamente nella storia, scegliendo a volte testimoni inaspettati. A noi spetta solo il compito di riconoscere l’azione dello Spirito e di accogliere quanti, con le loro vite e le loro opere, vengono ad arricchire la nostra esperienza di fede e ad aiutarci a progredire ancora di più nella sequela del Signore. Scrolliamoci di dosso la presunzione di essere gli “unici” e gli “indispensabili”, e piuttosto facciamoci furbi nel capire che chi non è contro di noi è per noi, visto che nessuno si salva da solo.
Buon cammino, insieme.
Fonte: don Ivan Licinio sul suo blog