Commento al Vangelo di domenica 27 febbraio 2011 – padre Bruno Secondin

In questa ottava Domenica del Tempo ordinario la liturgia ci propone il passo evangelico in cui Gesù invita i suoi discepoli a non essere attaccati al denaro ma ad avere fiducia in Dio. Né bisogna preoccuparsi del cibo, del vestito o di altre necessità materiali per il futuro, perché a ciascun giorno basta la sua pena. Quindi aggiunge:

“Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno. Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta”.

Su questo brano del Vangelo, ascoltiamo il commento del carmelitano, padre Bruno Secondin, docente di Teologia spirituale alla Pontificia Università Gregoriana:

Avete notato quanti negozi di abbigliamento ci sono nelle zone commerciali delle nostre città? Sembra che la merce più richiesta sia proprio quella del vestire alla moda, per essere griffati da capo a piedi: una concentrazione sull’apparire e sul vestire, quasi una idolatria collettiva e nevrotica per mostrarsi ed essere visti. Ne sono contagiati uomini e donne, e specialmente i giovani, bambini inclusi. Una illusoria identità affidata alle griffes, per sentirsi vivi in un mondo di comparse. Proprio su questi desideri esagerati: dal vestire al mangiare, dalle garanzie alla salute, interviene oggi Gesù. Tutto può diventare idolo e idolatria, stordire il cuore e distrarre la vita, tra affanno e illusione: il possesso, il vestito, il prestigio, i piaceri. Per Gesù l’insidia più pericolosa è nell’accumulo di denaro, nel dargli tutto lo spazio possibile nella vita e nel cuore, in un’ansia di sicurezza che non lascia vivere più. E si diventa servi, anzi schiavi di mammona. E Dio finisce per restare al margine, come soprammobile, tanto per fare scena; ma il vero tesoro è altrove, altrove il cuore guarda e pensa. “Cercate anzitutto il regno di Dio e la sua giustizia”, conclude Gesù. Non si tratta di star senza far niente, sperando tutto da Dio. Ma di diventare più sereni e più sobri. E allora molte manie appariranno per quello che sono: illusioni vere e falsi bisogni.

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