Commento al Vangelo di domenica 27 Settembre 2020 – Azione Cattolica

Due figli. Uno sostanza, l’altro apparenza. Il figlio che appare ribelle inizialmente rifiuta l’invito del padre ad andare a lavorare nella vigna. Ma poi si pente e ci va. L’altro, per farsi bello agli occhi del genitore, dice: “Sì, ci vado”, ma poi non si presenta. «Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?» è la domanda che Gesù rivolge a ciascuno di noi. Quanto spesso ci comportiamo come il figlio servizievole in apparenza, promettendo cose che poi non manteniamo? Quante volte vendiamo “illusioni”? E, al contrario, quante volte rispondiamo sull’onda dell’emozione, magari in modo seccato, all’ennesima richiesta che riteniamo ingiusta, ma poi, pensandoci, ce ne pentiamo, e decidiamo di fare come ci è stato detto? La risposta dei sacerdoti e degli anziani del popolo è intelligente.

Essi capiscono che l’atteggiamento migliore è quello del primo figlio, quello che, pur essendo più scortese, alla fine si è pentito e ha ubbidito al genitore. Perché «ci sarà più gioia in cielo per un peccatore convertito, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione» (cfr. Lc 15,7). Il cuore di Dio è più grande di qualsiasi peccato, di qualsiasi mancanza, arroganza, pigrizia. Perché Dio ci ama. Nessuno di noi è condannato a priori per le proprie colpe, purché ce ne pentiamo abbiamo sempre la possibilità di sperare in una vita nuova:«I pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio». Dio ha fiducia sempre, in ogni uomo; ha fiducia nelle prostitute e ha fiducia in ciascuno di noi, per quanto siano pesanti i nostri peccati. Perché Dio ha fiducia nella nostra capacità di cambiare, di migliorarci, di pentirci del male che abbiamo compiuto e anche del bene che non abbiamo compiuto. E di rimediare. Dio è così, immenso amore, pronto a perdonare sempre ogni nostra mancanza.

(A cura della San Vincenzo de’ Paoli)

Dio non è un dovere… è libertà.

O Padre, tu che accogli pubblicani e peccatori appena
si dispongono a pentirsi, non guardare ai nostri peccati,
ma alla nostra fede, al nostro desiderio di riscattarci.
Perché tu ci insegni che la luce è più forte del buio
e il bene prevale sempre sul male.
Dimentica i peccati della nostra gioventù,
e con amore ricordati di noi, per la tua grande bontà, Signore.


Fonte

Per gentile concessione dell’Editrice AVE

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